Aneddoti storici su Valdiea

1' di lettura 01/02/2010 -

Discontinuità e contraddizioni si possono rilevare sul colore di un cancello, su una grondaia di un balcone o su un cartello stradale.



Avevo molto apprezzato la nuova Amministrazione provinciale per aver restaurato e tirato a lucido i portoni dei suoi gioielli: Palazzo del Governo e Caserma dei Carabinieri. Poi ho cambiato idea quando ho visto colorare di grigio perla gli austeri cancelli del Palazzo degli Studi. Eppure bastava controllare le sovrastanti inferriate per rendersi conto che il colore originario della \"Sedes sapientiae\" era nero.


Restiamo comunque in trepida attesa del rifacimento della pavimentazione dei porticati del Palazzo degli Studi e di quello della Caserma. Altra considerazione va fatta su quella estemporanea grondaia installata sotto la balconata di Palazzo Buonaccorsi, lato via Leopoldo Armaroli, che nega la vista di alcune bellissime caditoie in pietra.


Dalle grondaie e pluviali, un salto sulla superstrada per ammirare quel cartello che indica l\'uscita Camerino con sottotitolo Valdiea, al posto di Sfercia, denominazione più comune. Comunque intorno a Valdiea vennero trovati nel 1922 resti di una necropoli con armi e arnesi di bronzo e gli storici locali ritengono che il toponimo di questa frazione sia d\'origine longobarda e che il significato Val Gheage sia Valle del bosco recintato, bandita; non a caso nella vicina San Severino c\'è una contrada chiamata Valdiola con tanto di riserva di caccia.


Narrano gli storici che a Sfercia c\'era un ospedale dei pellegrini (\"in ospitale quod dicitur filiorum Supponi\") gestito dai cavalieri di Malta. Inoltre nella piccola frazione di Valdiea c\'è un raro esempio di casa torre.








Questo è un articolo pubblicato il 01-02-2010 alle 18:10 sul giornale del 02 febbraio 2010 - 1103 letture

In questo articolo si parla di cultura, macerata, gabor bonifazi, architetto





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