Calcio: Teloni e Sileoni, forza Settempeda!

6' di lettura 15/02/2010 - I campionati della formazione di 2^ Categoria guidata da Daniele Bozzi e delle compagini giovanili biancorosse sono giunti alla fase calda, dopo il classico giro di boa, mentre quelli della Scuola Calcio si apprestano a ripartire (fine febbraio) dopo la pausa invernale. È quindi venuto il momento di stilare un primo bilancio.

La parola spetta ovviamente al duo di presidenti che, dopo l’acquisizione del testimone ad agosto, supportati da uno staff magari inesperto, ma giovane, dinamico e fervido di iniziative, si sono caricati delle relative responsabilità, con l’obiettivo chiaro e definito di riportare la gloriosa Società Sportiva dilettantistica Settempeda, in vita dal 1925, ai livelli che competono alla stessa e restituire così ad una Città di 13.000 abitanti come San Severino, che ama il calcio e lo sport (come testimonia il numero elevato di società sportive – circa 40 – esistenti sul proprio territorio), la dignità calcistica avuta per tanti anni in passato.


Sandro Teloni e Piero Sileoni, rispettivamente presidente non giocatore e presidente-centravanti della Settempeda, vogliamo ripercorrere le prime fasi della vostra esperienza alla testa del sodalizio biancorosso?


“Il 3 agosto 2009 ci siamo fatti avanti dopo aver rilevato che non c’erano effettive proposte di acquisire il “pacchetto Settempeda” per l’altrettanto oggettiva situazione difficile in cui versava la società a livello economico. Il primo punto che consideriamo irrinunciabile per la sopravvivenza di qualsiasi impresa, società o, nel piccolo, anche una famiglia, è quello del bilancio. Con un impegno costante ed uno sforzo considerevole da parte di tutti i dirigenti siamo riusciti a trascinare nell’avventura un congruo numero di sponsors ed amici che ci hanno dato con entusiasmo la loro fiducia. A fine stagione contiamo di riportare in parità il passivo, di certo non insignificante, da cui siamo partiti. Possiamo dire di essere a buon punto. Vorremmo sottolineare le difficoltà incontrate visto che, mentre gran parte delle nostre avversarie erano già pronte per affrontare il campionato, noi stavamo muovendo i primi passi. In dieci giorni abbiamo concluso, districandoci su diversi fronti. Non rinneghiamo assolutamente gli obiettivi che ci siamo proposti di raggiungere. In estrema sintesi, oltre al bilancio in parità, l’altro, il più interessante per i tifosi ed i concittadini, resta quello sportivo. Vogliamo tornare in Promozione nel giro massimo di 5 stagioni che, tradotto in parole povere, significa centrare il traguardo della 1^ Categoria in non più di due anni compreso l’attuale, consolidare il gruppo in 1^ e lanciare l’assalto alla serie che, secondo noi, calza a pennello alla Settempeda, la Promozione. È ovvio che, se dovessimo rilevare, dopo due anni di conduzione della società, di trovarci ancora in 2^ Categoria, saremmo costretti a valutare l’eventualità di passare la mano…”.


-Si è criticato il fatto che si sia ricorso troppo a giocatori da fuori Città.


“Non abbiamo mai dichiarato di voler allestire una rosa autoctona. È comunque giusto che si sappia che abbiamo contattato tutti i giocatori locali che si trovavano in squadre di fuori Comune per convincerli a venire a giocare con noi, ma abbiamo ricevuto tanti rifiuti. A quel punto non potevamo che rivolgerci a pedine non settempedane. Tutto questo sempre tenendo nella massima considerazione il rispetto di un sobrio bilancio, ma con l’obiettivo pur sempre chiaro di renderci protagonisti di una doppia scalata di categoria in un quinquennio. Tuttavia, per il futuro, torneremo alla carica dei calciatori sanseverinati per tentare di assemblare una Settempeda quanto più possibile fatta di settempedani”.


-Quali sono stati gli altri capisaldi del vostro programma?


“Massima trasparenza nelle operazioni finanziarie, tutte peraltro consultabili nel nostro sito internet www.settempedacalcio.it. Grandissima attenzione al settore giovanile, con costanti progressi sia a livello di tecnici a cui ci siamo affidati, sia di allestimento delle rose, categoria per categoria, al fine di ottimizzare il lavoro con i ragazzi per sfornare giocatori locali per la prima squadra nel prossimo futuro. Inoltre, e questo è un nostro pallino, fornire a questi ragazzi, con l’insegnamento dei valori dell’impegno per obiettivi, della disciplina e del sacrificio, un concreto punto di riferimento per un sano sviluppo dell’adolescente, in modo da evitare che molti altri ragazzi si perdano per strada, inseguendo le sirene dei facili vizi in cui si può incorrere con estrema facilità nella nostra società che sta, purtroppo, perdendo il senso di questi irrinunciabili valori. Valori questi senza i quali nessun traguardo, in alcun campo, non solo sportivo, secondo noi, è raggiungibile. Ci teniamo a sottolineare che in questa nostra azione rimane fondamentale l’apporto dei genitori, a cui chiediamo di collaborare concretamente con noi per dare quanto necessario ai loro figli in campo sportivo”.


-Qual è il vostro parere sulla rivalità che è sorta e permane con la Polisportiva Serralta?


“Vogliamo complimentarci con i dirigenti, i giocatori ed il tecnico del Serralta per l’organizzazione del sodalizio e per il successo nel derby di ritorno, ma restiamo dell’avviso che il primo grido della San Severino sportiva debba rimanere “Forza Settempeda!”. Pensiamo che non sia proficuo avere un doppione nel torneo di 2^ Categoria ed anzi, l’eventuale ascesa dei biancorossi in categorie maggiori avrebbe a nostro avviso un effetto boomerang positivo anche per il Serralta. Infatti, l’ascesa in Promozione della Società Sportiva Settempeda consentirebbe all’altro sodalizio di poter contare su giocatori settempedani, a costi molto contenuti rispetto a calciatori che provengano da fuori. Ricordiamo che non consideriamo la Settempeda una nostra creatura, ma patrimonio di tutta la cittadinanza. Quindi… onore al Serralta, ma non dimentichiamo mai che il calcio a San Severino Marche, da quasi un secolo, è sempre stato contraddistinto dal simbolo della Società Sportiva Settempeda. Tutti noi siamo cresciuti sotto le ali di questa società, inclusi gran parte dei nostri amici del Serralta e di tutte le squadre amatoriali che oggi ci sono a San Severino Marche. Non ha alcun senso, quindi, alimentare insignificanti e poco proficue rivalità fra di noi. Dobbiamo invece apprezzare e perseguire il concetto di distensione nell’ambito, ciascuno, dei propri obiettivi. Dobbiamo stare insieme rispettandoci e collaborando su tutti i fronti. In caso contrario sarebbe solo una triste “guerra dei poveri”.


-Un accenno alle prossime iniziative?


Teniamo al concreto ripudio della violenza, sia fisica che verbale che, purtroppo, a volte si rileva sui campi di gioco, e vorremmo favorire un reale “terzo tempo” aldilà delle operazioni formali che nel recente passato hanno lasciato il tempo che hanno trovato anche in serie A. A tale proposito, annunciamo un invito per un incontro, magari nel periodo della parte conclusiva del campionato, a tutti i presidenti delle compagini del girone F al fine di trattare gli argomenti salienti che riguardano tutti noi”. Crediamo molto in questa iniziativa, della quale ci siamo fatti promotori, che riporta al valore originario dello sport, e siamo convinti che solo attraverso la collaborazione di tutti gli addetti ai lavori sarà possibile ottenere dei concreti risultati. In primis, quindi, riteniamo che sia la dirigenza a dover lavorare per non alimentare di continuo le polemiche, abbassando i toni ed imitando discipline, come il rugby, che interpretano lo sport come corretto agonismo fino al fischio finale dell’arbitro. Dopodichè, tutti amici, come e più di prima.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-02-2010 alle 21:41 sul giornale del 16 febbraio 2010 - 718 letture

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