Unicam: tripartizione dei poteri dello Stato, l’interpretazione della legge e l’informatica

informatica 2' di lettura 12/04/2010 - “La tripartizione dei poteri fondamentali dello Stato, l’interpretazione della legge e l’informatica. Come l’informatica potrebbe risolvere l’attrito tra potere legislativo e giudiziario” è il titolo della conferenza promossa dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Camerino per domani 13 aprile.


Relatore dell’incontrò sarà uno dei più illustri e massimi esperti del settore: il Prof Renato Borruso, Presidente Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione e docente di Informatica giuridica presso la Facoltà di Giurisprudenza della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS-Guido Carli) di Roma.

“Nel corso dell’incontro - sottolineano i promotori - sarà affrontato un tema quanto mai attuale: l’utilizzazione dell’informatica per migliorare le tecniche legislative e per giungere ad una più efficiente elaborazione delle soluzioni giuridiche. La certezza del diritto e l’efficienza della macchina giudiziaria costituiscono obiettivi ai quali deve essere orientato ogni sforzo soprattutto in un Paese come l’Italia che in questo settore risulta in affanno rispetto agli altri paesi europei”.

Nell’ambito dell’iniziativa sarà anche presentato il volume di Renato Borruso, Carlo Tiberi e Stefano Russo L’informatica per il giurista. Dal bit a Internet, un’opera che costituisce un importante punto di riferimento nel panorama nazionale degli studi dedicati ai rapporti tra informatica e diritto. Il volume propone un’informatica “vicina” ai cittadini e l’elaborazione di un linguaggio giuridico aderente alla realtà in grado di tradursi in strumenti di classificazione dei concetti giuridici utilizzabili per giungere alla soluzione delle controversie in modo rapido e soprattutto efficiente.

Il Prof. Borruso, già Direttore del Centro Elettronico della Cassazione, è docente del Master in “Diritto, economia e tecnologie informatiche” dell’Università di Camerino, uno dei pochi atenei italiani ad aver introdotto negli studi giuridici la conoscenza dell’informatica e laboratori informatici. Si tratta di una tradizione risalente e fortemente innovativa: basti ricordare che presso la Scuola di Specializzazione in Diritto Civile è stato attivato per la prima volta in Italia l’insegnamento di Informatica giuridica e che già a partire dal 1985 la Facoltà di Giurisprudenza ha incardinato il primo professore associato italiano di Informatica giuridica, materia oggi studiata in tutti gli indirizzi del corso di laurea in Giurisprudenza e attivata anche nel corso di laurea triennale in Scienze dei servizi giuridici.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-04-2010 alle 17:09 sul giornale del 13 aprile 2010 - 781 letture

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