Matelica: dai banconi di un ipermercato spunta la mozzarella blu

3' di lettura 21/07/2010 -

L’altra sera una signora matelicese ha aperto la mozzarella che aveva acquistato in un noto ipermercato della città, per consumarla, come pasto fresco ed estivo, quando osservandola dopo aver aperto la confezione, si è accorta che era di un bel colore blu.



La signora non si è persa d’animo ed ha subito avvertito i carabinieri di Matelica, i quali hanno interessato anche il servizio veterinario dell’Asur zona territoriale 10 di Camerino. Ieri mattina i carabinieri della compagnia di Camerino, coordinati dal comandante capitano Domenico Calore hanno compiuto un sopralluogo presso la grande struttura commerciale, per verificare altre anomalie nella stessa partita di fornitura di mozzarelle, che però in gran parte era stata venduta, e di cui al momento non si hanno segnalazioni. La mozzarella è di una marca tedesca, di importazione, immessa di recente sul mercato. In base ai primi riscontri non sarebbe tossica, ma la colorazione blu sarebbe dovuta al batterio Pseudomonas raramente dannoso per l'uomo ma che sarebbe resistente agli antibiotici, come emerso da alcuni accertamenti dell’Istituto Zooprifilattico del Veneto. Un’altra mozzarella blu sarebbe stata scoperta nelle stesse ore a Foligno e consegnata ai carabinieri per accertamenti.

Per la signora si è trattato di un curioso inconveniente, che vista la potenziale pericolosità di un alimento molto consumato in questa stagione, ha pensato bene di denunciare ai carabinieri, rendendolo così noto. Altri casi di mozzarelle colorate dalle tonalità blu, di cui i consumatori si accorgono non appena aperta la confezione, sono stati segnalati in altre parti d’Italia, sempre per i prodotti provenienti da un caseificio bavarese. L’alimento sarà esaminato dal servizio igiene e sicurezza degli alimenti dell’Asur, ed analizzato per avere il quadro completo. Nei giorni scorsi è stato messo a punto un protocollo investigativo tra procura della repubblica di Camerino, polizia giudiziaria e forze dell’ordine, insieme al servizio igiene alimenti dell’Asur per svolgere indagini coordinate proprio nei casi riguardanti la sicurezza alimentare.

I Nas di Torino hanno sequestrato 70 mila confezioni, anche a Trento, Bologna, Lecce e Bari e a La Maddalena ci sono stati sequestri di quella che è stata ribattezzata la “mozzarella dei puffi”, distribuita in Italia a diverse catene di supermercati sotto la denominazione di almeno 4 marchi commerciali. La prima a lanciare l’allarme in Italia è stata un’arzilla signora di 76 anni, Elisa Sorzato. Il batterio che la colora di blu, attraverso la piocianina una sostanza che produce in mancanza di ossigeno, avrebbe contaminato il latte di produzione, probabilmente per lo scarso ricambio. L’Unione Europea ha chiesto di bloccare la vendita dei prodotti del caseificio tedesco Milck Wercjager dove si producono le mozzarelle incriminate, ed ha inviato gli ispettori. Per l’Italia, il ministero della salute ha disposto l’intervento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari. La mozzarella blu è stata distribuita complessivamente in tredici paesi europei.






Questo è un articolo pubblicato il 21-07-2010 alle 15:38 sul giornale del 22 luglio 2010 - 793 letture

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