Comunità Montana: 'L'accorpamento dei piccoli Comuni un disatro territoriale e sociale'

1' di lettura 19/08/2011 -

I Sindaci della Comunità Montana Marca di Camerino nella riunione del Consiglio del 17 agosto hanno fatto una prima valutazione della manovra agostana varata dal Governo che prevede l’accorpamento dei piccoli Comuni sotto i mille abitanti ed hanno espresso totale contrarietà al provvedimento, unendosi al coro di protesta degli Amministratori locali di tutta Italia.

Rilevano che la proposta motivata con le ragioni di risparmio, è in realtà insignificante sotto il profilo economico, ma comporta la distruzione del diritto di rappresentanza , e ciò riguarda in particolare i Comuni montani, e ciò è inaccettabile, se si considera che il costo massimo degli amministratori sotto i mille abitanti mediamente non supera i 10.000 euro l'anno, in quanto la maggior parte degli amministratori non percepisce alcun compenso per l'attività di sindaco e/o assessore.

Condividono il documento dell’A.N.P.C.I., che, costi alla mano, dimostra come il risparmio derivante dall’accorpamento al massimo sarebbe pari al costo di 11 deputati. Auspicano che il Parlamento esca dai luoghi comuni ormai diffusi per cui il numero dei nostri Comuni sarebbe di per se’ causa di sprechi e costi, e, proprio per questo sono disposti da subito “a rinunciare all’indennità, ma non all’autonomia”.

Si impegnano a partecipare a tutte le iniziative di protesta organizzate dagli organismi rappresentativi (ANCI, ANPCI, UNCEM) al fine di cancellare una norma che non produce risparmi, ma che al contrario provoca sicuramente disastri territoriali e sociali. Sosterranno invece tutte le proposte di gestione associata delle funzioni e dei servizi per garantire servizi adeguati e migliori ai propri cittadini.