San Severino: Enzo Vetrano e Stefano Randisi interpretano Pirandello

Enzo Vetrano e Stefano Randisi 3' di lettura 17/02/2012 - Torna la prosa al Feronia di San Severino Marche dove domani (sabato 18 febbraio), a partire dalle ore 21, due eccezionali protagonisti come Enzo Vetrano e Stefano Randisi interpretano “L’uomo, la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello.

Con loro anche la virtuosa signora Perella (Ester Cucinotti), il capitano Perella (Giovanni Moschella), il dottor Nino Pulejo e Totò – il farmacista (Antonio Lo Presti), Rosaria – la governante e Grazia – la domestica (Margherita Smedile), Giglio – scolaro e primo marinaio (Giuliano Brunazzi) e poi Belli – scolaro e secondo marinaio (Luca Fiorino).

Ambientata nel contemporaneo in una città di mare, “L’uomo, la bestia e la virtù”, tratta dalla novella “Richiamo all’obbligo”, ebbe la prima assoluta a Milano il 2 maggio 1919: il pubblico non si aspettava una commedia dai toni farseschi e scollacciati e ne decretò inizialmente l’insuccesso, per poi rivalutarla tanto da farne una delle più rappresentate dell’autore nel mondo.

Prima di Pirandello il teatro mirava alla rappresentazione di una realtà esistente come dato di fatto, saldamente ancorato a un modo di concepire l’oggettività del reale; invece l’agrigentino introdusse una visione non più statica ma dialettica del reale, oppostamente interpretabile e perciò privo di una sua oggettiva consistenza al punto da generare uno scontro tra le varie interpretazioni. Secondo Pirandello il bisogno dell’uomo di far combaciare le opposte visioni della realtà, stabilendo un terreno di colloquio e una comunanza, non riesce a rompere il carcere della solitudine e soprattutto la “forma”, quella maschera che imprigiona la vita, in cui la visione degli altri, che non coincide con la nostra, ci ha inchiodati.

L’uomo è la prima maschera, quella del professor Paolino, che nasconde sotto un formale ma ostentato perbenismo la relazione con la signora Perella, che indossa la maschera della virtù, quella cioè di una morigerata e pudica madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito capitano di marina, che appare agli occhi della gente con la maschera della bestia (infatti convive con una donna a Napoli e, nelle rare occasioni in cui incontra la moglie, con ogni pretesto rifiuta di avere rapporti con lei). La commedia in maschera potrebbe proseguire con piena soddisfazione di tutti se il destino (o il caso) non intervenisse a far cadere le false apparenze. La signora Perella aspetta un figlio dal professore che dovrà, al di là di ogni morale, rimettere in piedi l’ipocrita ordine borghese, convincendo tutti che la signora è rimasta incinta in una delle rare visite del marito e facendo sì che il capitano abbia almeno un rapporto con la moglie. Tutto dovrà avvenire in una sola notte, quella in cui il capitano dormirà a casa, per poi imbarcarsi per mesi. Il segno che tutto è andato a buon fine sarà un vaso di fiori che dovrà apparire alla finestra. Ma la mattina dopo…






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-02-2012 alle 16:00 sul giornale del 18 febbraio 2012 - 554 letture

In questo articolo si parla di spettacoli, san severino marche, Comune di San Severino Marche, pirandello

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