Accordo quadro tra Provincia, Camera Commercio, Confindustria ed Unicam per la formazione e l'innovazione

Antonio Pettinari 3' di lettura 23/03/2012 - La Provincia di Macerata, la Camera di commercio, la Confindustria e l'Università di Camerino hanno sottoscritto un accordo quadro che consentirà alle imprese di individuare un progetto di ricerca utile per la propria attività produttive che poi, mediante il sistema del dottorato di ricerca, sarà affidato ad un laureato con specifica preparazione nel settore prescelto.

Ogni dottorato di ricerca della durata di tre anni avrà un costo di circa 50.000 euro che potrà essere sostenuto interamente dall'azienda interessata oppure potrà essere metà a carico dell'azienda e l'altra metà a carico dell'Ateneo. Quattro le aziende che hanno già aderito al progetto: Faggiolati, Guzzini, Varnelli e Nuova Simonelli. Ma ci sono anche altre imprese che collaborano da tempo con l'Università di Camerino, che già da anni porta avanti progetti di ricerca riguardanti il territorio. Le singole imprese potranno avvalersi di agevolazioni fiscali e contributive o di eventuali crediti d'imposta per la ricerca. L’accordo quadro è stato sottoscritto nella sede dell’Amministrazione provinciale dai legali rappresentanti degli enti maceratesi: Antonio Pettinari (Provincia), Giuliano Bianchi (Camera di commercio), Nando Ottavi (Confindustria), Flavio Corradini (Unicam), i quali nell’occasione hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare i termini del protocollo e le finalità. “Attraverso la concertazione – ha spiegato Pettinari – abbiamo voluto individuare e favorire strumenti in grado di avvicinare quanto più possibile i giovani laureati al mondo del lavoro e con l’apporto dell’Istituto italiano di tecnologia di Roma investiremo sulla formazione di capitale umano, sulla ricerca e sviluppo di servizi e prodotti innovativi”.

“Ogni settore di ricerca - ha precisato il rettore Corradini - ha bisogno di strumentazioni altamente specializzate e costose. Le singole aziende del territorio, per i propri settori di produzione, sono dotate di queste attrezzature scientifiche, che con il "contratto di impresa" si possono mettere a disposizione dei ricercatori, così da avere un vero e proprio 'grande laboratorio' per l'alta specializzazione”. “L’intervento – ha aggiunto Giuliano Bianchi – vuole incidere su due fronti: da un lato il sostegno al sistema imprenditoriale e produttivo del territorio, basato sulle PMI; dall’altro la promozione di progetti attraverso i quali offrire opportunità di formazione e di studio ai più meritevoli. Così, mentre le aziende potranno trovare figure professionali adatte ai loro programmi di innovazione e sviluppo, nello stesso tempo giovani laureati coinvolti in progetti di ricerca avranno mondo di avvicinarsi concretamente al mondo del lavoro”.

“Il riferimento – ha spiegato Nando Ottavi – è agli aspetti di maggiore interesse per le aziende che operano nei distretti industriali del territorio; in particolare calzatura, mobile, alimentare, metalli preziosi, pelli, tessile, meccanica. Da parte delle imprese c’è un forte bisogno di competenze di alta specializzazione, da inserire nei vari comparti produttivi e nello stesso tempo c’è una spinta alla crescita culturale e professionale dei neolaureati in discipline tecnico-scientifiche”. L'accordo firmato andrà avanti per cinque anni e al termine si procederà ad una verifica dei risultati conseguiti: se saranno positivi, sarà creato un centro di competenza territoriale sui temi di maggiore interesse per le imprese. Alla firma dell’accordo hanno assistito anche alcuni dottorandi, con la direttrice delle scuola di dottorato di Unicam, Cristina Miceli e l’industriali Giovanni faggio lati, che ospiterà uno dei giovani in formazione.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-03-2012 alle 18:10 sul giornale del 24 marzo 2012 - 399 letture

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