San Severino: auto d'epoca, il 20° Giro delle Abbazie sconfina in Umbria

auto d'epoca 2' di lettura 19/05/2013 - Da una classica all’altra. Stavolta, però, senza l’assillo della puntualità, cronometro in mano. E, soprattutto, fuori dei confini regionali.

La 20^ edizione del Giro delle Abbazie di domenica 26 maggio a cura del Caem, il Circolo Automotoveicoli d’Epoca Marchigiano, contribuirà a far conoscere ai molti soci del sodalizio delle macchine d’epoca l’ennesima bellezza sconosciuta ai più.

“Quest’anno – rivela il presidente del Caem, Pietro Caglini - si è deciso di andare fuori dalle Marche per raggiungere l’abbazia di Sant’Eutizio a Preci, lungo la Valnerina, dai rilevanti pregi storici, oltre a presentare una pregiatissima esposizione di datati ferri chirurgici. Come località di raccolta è stata scelta Muccia per la partenza della carovana che toccherà numerose zone terremotate del 1997: Pievetorina, Fiume, Taverne Madonna del Piano S.Martino, Voltellina, Collecurti, Attiloni, Forcella, Rasenna, Riofreddo, Cervara, Ponte Chiusita, per raggiungere la Valnerina e, quindi, il Comune di Preci.

La visita alle abbazie si concluderà in mattinata. Quindi, ripartenza alla volta di Visso ed approdo alla Piazza principale, dalla quale i soci del Caem si recheranno al Ristorante La Filanda per la conclusione della manifestazione davanti a piatti tipici”.

L’Abbazia di Sant’Eutizio è uno dei complessi monastici più antichi in Italia. Situato nella Valcastoriana nei pressi di Piedivalle, nel comune di Preci, il complesso è ritenuto uno dei luoghi più importanti per il monachesimo occidentale. Diverse personalità spirituali sono state legate a questo luogo, tra cui San Benedetto e San Francesco. Il monastero fu fondato nel 470 d.C. da Santo Spes, Sant’Eutizio e San Fiorenzo.

Dopo la morte di Santo Spes fu Sant’Eutizio, date le sue grandi virtù e la sua devozione, a prendere il suo posto nel cenobio. Per celebrare l’impegno di Sant’Eutizio, figura molto importante per la comunità, tanto che venne chiamato l’evangelizzatore della valle, venne eretta una chiesa in suo onore nella quale, alla sua morte, il 23 maggio del 540, vennero deposte le spoglie. L’Abbazia venne abbandonata negli anni ’50 dagli ultimi monaci che vi dimoravano.

Fondamentale per il ritorno alla vita del complesso fu l’opera e la dedizione di un prete della diocesi di Spoleto-Norcia, don Fabrizio Proietti, che alla metà degli anni 80, non ancora trentenne, chiese e ottenne il permesso di insediarsi nella struttura, ripulendo con la sola forza delle proprie mani buona parte del complesso. Nonostante la sua prematura scomparsa, a soli 42 anni, nel 1998, l’Abbazia è rimasta pulsante di vita. I soci del Caem avranno l’opportunità di ammirarla in tutto il suo spartano splendore.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2013 alle 17:10 sul giornale del 20 maggio 2013 - 464 letture

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