Fiordimonte: grido d'aiuto dopo le alluvioni di novembre

allagamenti a san severino 2' di lettura 28/01/2014 - Le piogge torrenziali e gli eventi alluvionali del novembre scorso hanno determinato danni su larga scala nella nostra regione, specie nel maceratese, riproponendo prepotentemente il tema del dissesto idrogeologico come un’emergenza nazionale.

Tra le tante colpite, la piccola comunità di Fiordimonte è stata l’epicentro di questi eventi e chi ha avuto modo di visitarla si può rendere conto dei danni che ha subito e dello sforzo immane che l’Amministrazione comunale sta facendo per riportare la situazione alla normalità: strade franate, mura storiche crollate, ponti non percorribili e l’abitato a valle invaso da una massa enorme di detriti trasportati dal torrente Piemonte che ogni qualche decennio si riattiva mettendo a rischio l’intera vallata.

Il Sindaco, la sua giunta, l’unico dipendente comunale e le forze più giovani del piccolo Comune si sono prodigate e continuano a farlo in un’azione di volontariato civile degna di encomio e ammirazione e che deve essere sostenuta incondizionatamente. L’Antica Cornacuno o Cornacuna, ribattezzata nella seconda metà del Trecento Fiordimonte, deve rinascere. Quello che è nelle capacità locali si sta già facendo, pur con tutte le difficoltà dei piccolissimi Comuni e dentro i limiti stupidi imposti alla finanza locale. Quello che è nelle disponibilità dei livelli amministrativi e istituzionali superiori andrà attentamente monitorato.

Regione e Provincia sono state subito presenti in loco all’indomani degli eventi alluvionali. Bisogna che l’attenzione e l’impegno non vengano meno e che chi più di altri ha subìto danni ed ha una struttura amministrativa fragile, come è per ogni Comune di piccole dimensioni, venga supportato e non finisca per essere penalizzato nella possibilità di trovare un minimo ristoro attingendo alle poche risorse disponibili. Data la natura e l’identità delle Marche la questione del dissesto idrogeologico, così come quella della tutela del patrimonio culturale o dello sviluppo delle Aree interne dovrebbero assumere un carattere prioritario nella nuova programmazione 2014-2020.

Non dimentichiamo, dunque, Fiordimonte e con esso tutti i piccoli Comuni, dove il presidio umano si è nel tempo rarefatto, ma dai quali dipende la gestione di grandi aree territoriali essenziali per l’equilibrio sistemico e che rappresentano un potenziale ancora tutto da sfruttare in termini ambientali e turistici.


da Daniele Salvi
Consigliere provinciale Pd





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-01-2014 alle 15:16 sul giornale del 29 gennaio 2014 - 528 letture

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