Sefro: 'Aree interne come api' serve collaborazione e unione tra piccoli centri

daniele salvi 4' di lettura 15/03/2014 - Partecipazione numerosa e attenta. Anche questo è il segno che le Aree interne sono tornate d’attualità.

L’iniziativa promossa a Sefro da “Nuovo Riformismo” ha riscosso un grande successo tra amministratori, stakeholders del territorio, normali cittadini, intervenuti tutti per ascoltare relatori un po’ inusuali per un piccolo paesino di montagna. Grazie all’Unione Europea e al lavoro svolto in particolare dal Ministero diretto da Fabrizio Barca si sono accesi i riflettori su quelle zone che per la loro marginalità rappresentano una diseconomia sistemica maggiore degli investimenti di cui hanno bisogno e anche per questo, oltre che per esprimerne le potenzialità inattuate, è diventato necessario ed urgente intervenire.

L’approccio è dunque quello di una programmazione dal basso che parta da un’agenda di cose condivise nei tre ambiti individuati del “territorio”, dei “servizi” e dello “sviluppo” e si cimenti sulla capacità progettuale e realizzativa. L’appuntamento di ieri è stato appunto dedicato al territorio inteso come insieme di relazioni tra individui ed ambiente. Nell’entroterra maceratese la traiettoria è tracciata da tempo: ricostruzione post-sismica, infrastrutturazione viaria e telematica, nuovo modello di sviluppo che punta sulle vocazioni territoriali e sulla green e soft-economy. Lungo questa traiettoria si è inserita la crisi con il suo impatto sulle aziende, le famiglie, l’occupazione, il benessere diffuso. Tornano gli spettri del passato: spopolamento e fuga delle energie giovani. A questo occorre rispondere. Come? Su due terreni: l’innovazione istituzionale ed amministrativa (Unioni dei Comuni, nuova scala di organizzazione dei servizi e loro personalizzazione grazie alle nuove tecnologie), l’innovazione economico-sociale (nuove forme di reddito che possono venire dai lavori ambientali, dai servizi alla persona, dal turismo sostenibile e culturale, dall’agricoltura di qualità, da imprese creative giovanili) che significa cogliere le opportunità delle risorse europee 2014-2020.

Sul primo aspetto si è soffermato Michele Maiani, presidente regionale di Uncem, che ha sottolineato l’importanza di procedere sulla strada dell’associazionismo delle funzioni tra Comuni e della creazione delle Unioni montane per organizzare al meglio i servizi sociali e il sostegno alle iniziative di sviluppo locale. Temi questi condivisi anche da Barbara Temperilli, consigliere comunale di Sefro, che nella sua introduzione aveva ricordato l’importanza della manutenzione del territorio, i problemi del dissesto idrogeologico, la possibilità di nuove imprese giovanili nella cura dell’ambiente e il successo del suo comune nell’ambito del finanziamento “6000 campanili” proprio sui temi della riqualificazione urbana e ambientale.

Il rettore di Unicam, Flavio Corradini, in un applaudito intervento, ha ricordato l’impegno dell’Università di Camerino a servizio del territorio: gli imprenditori coinvolti nell’attività dell’ateneo, la consulta per lo sviluppo insieme ai Sindaci, i progetti del Distretto culturale evoluto, quelli sulla prevenzione del rischio e del dissesto idrogeologico e sull’agroalimentare, la disponibilità a sostenere i Comuni nella progettazione europea e i giovani nella ricerca dell’occupazione. Stefano Belardinelli, presidente di Contram, ha evidenziato il riconoscimento da parte del Ministero dei Trasporti del sottofinanziamento del trasporto pubblico locale, della perificità delle reti della mobilità nelle Marche e nonostante tutto della virtuosità dei marchigiani. Forte è stato il suo appello per il completamento della Pedemontana ed ha delineato anche la possibilità d’interventi migliorativi, finanziariamente sostenibili, sull’infrastruttura ferroviaria (manutenzione stazioni, nuove fermate, coordinamento degli orari tra gomma e ferro, eliminazione progressiva di passaggi a livello). Belardinelli ha poi richiamato lo spirito consortile che ha dato vita al Contram come chiave del successo aziendale ed esempio oggi per i Comuni che devono lavorare insieme. Lo stesso che oggi porta Contram ad allargare il proprio raggio d’azione e di servizio e a sperimentare nuove forme di mobilità personalizzata.

Infine, l’agronomo Paolo Paparelli si è soffermato con curiose suggestioni e aneddoti sulla montagna dell’Appennino, sulla sua valorizzazione ambientale e culturale, sulla cura dei corsi d’acqua, dei boschi, dei terreni, dei sentieri. Alle relazioni è seguito il dibattito con l’intervento del sindaco di Camerino Conti e di alcuni cittadini.

L’incontro si è concluso con la proposta di raccogliere idee e suggerimenti per farne un documento pubblico e aperto da sottoporre agli amministratori che si candideranno a guidare la gran parte dei Comuni fra qualche mese. Prossimo appuntamento a Pioraco il 28 marzo. Tema: i “servizi”.


   

da Daniele Salvi
Nuovo Riformismo





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-03-2014 alle 16:21 sul giornale del 17 marzo 2014 - 442 letture

In questo articolo si parla di attualità, daniele salvi, Associazione cultura politica

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