San Severino: applausi per 'I matti del Duce' di Matteo Petracci

1' di lettura 20/02/2015 - “I matti sono derisi, i martiri venerati e è per questo che anche il Fascismo fece di tutto per rendere ridicoli i suoi avversari fino a farli rinchiudere nei manicomi o ad internarli guardandosi bene però, talvolta, dal farli fuori”.

Matteo Petracci, giovane dottore di ricerca in Storia, politica e istituzioni dell’area euro – mediterranea nell’età contemporanea presso l’Università degli Studi di Macerata, ha letto più di 44mila biografie e studiato 475 casi di internati prima di dare alle stampe il libro ricerca “I Matti del Duce”, edito da Donzelli, presentato nella sala degli Stemmi del Municipio per iniziativa della sezione “Cap. Salvatore Valerio” dell’Anpi di San Severino Marche.

L’appuntamento, patrocinato dal Comune, ha riscosso una grande partecipazione e vivo interesse per il racconto di alcuni casi, in tutto sette, che coinvolsero anche dei maceratesi. Le pagine del volume, una minuziosa indagine corredata da documenti d’archivio, cartelle cliniche, supporti venuti fuori dai libroni ingialliti del tribunale speciale per la difesa dello Stato della Repubblica Sociale Italiana, sono state presentate dal professor Francesco Rocchetti dell’Università degli Studi di Macerata.

“Esse – com’è stato sottolineato nel corso della presentazione - raccontano di chi, scomodo oppositore del Regime, finì dietro le sbarre di un carcere, nelle strutture psichiatriche di mezza Italia, vittima di repressioni e persecuzioni conclusesi, in alcuni casi, anche con la morte. Quello di Petracci – ha rimarcato Rocchetti – è un lavoro che produce una riflessione politica importante, non è un generico atto d’accusa ma ragione su come è possibile che il potere usi conoscenza e scienza per raggiungere certi suoi obiettivi”.






Questo è un articolo pubblicato il 20-02-2015 alle 14:34 sul giornale del 21 febbraio 2015 - 580 letture

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