Delitto Sarchiè, iniziati gli interrogatori. Scena muta dei Farina

2' di lettura 27/02/2015 - Giuseppe e Salvatore Farina, arrestati all'alba di martedì 24 febbraio a Catania, sono stati sentiti dal gip giovedì 26 febbraio nel carcere di Camerino. Venerdì 27 invece sarà la volta degli altri due indagati di questo terribile omicidio, Domenico Torrisi e Santo Seminara.

I Farina, accompagnati dai loro legali gli avvocati Mauro Riccioni e Marco Massei, non hanno rilasciato dichiarazioni avvalendosi della facoltà di non rispondere. Scena muta quindi di fronte alle varie richieste e domande del gip relative alla modalità dell'esecuzione del povero Sarchiè e ad alcuni dettagli su spostamenti e sui 'gravi ed abbondanti indizi di colpevolezza' che pesano sulla loro posizione.

L'altra interrogazione si svolgerà invece al Tribunale di Macerata, gli avvocati Tiziano Luzi e Maria Squillaci saranno presenti con Torrisi e Seminara, ora agli arresti domiciliari e accusati di favoreggiamento, riciclaggio e ricettazione.

Il materiale dell'inchiesta sulla morte di Sarchiè, frutto un lavoro intensivo, congiunto e complesso delle varie sedi operative coinvolte è abbondante: 105 le pagine dell'ordinanza di custodia cautelare del gip Domenico Potetti secondo il quale 'il delitto del pescivendolo è stato pianificato, i Farina hanno studiato nel tempo il loro piano delittuoso almeno quindi giorni prima'.

Prova di questo almeno due 'ispezioni' di Salvatore Farina nel luogo in cui fu ritrovato il cadavere di Sarchiè a Valle dei Grilli di San Severino. I sopralluoghi sarebbero infatti avvenuti precisamente il 12 e il 14 giugno.

Dettagli che compromettono la posizione dei presunti esecutori di un omicidio il cui movente sembra essere più chiaro delle previsioni iniziali: la concorrenza nel mercato del pesce nelle zone dell'alto maceratese.

La figlia di Sarchiè sul suo profilo facebook ha ringraziato per tutti i messaggi di coraggio ricevuti scrivendo: "Volevo ringraziare tutte e le tante brave, oneste persone di Pioraco, Fiuminata, Sefro e dintorni perché hanno collaborato fin dall'inizio con la giustizia, con la Procura, per trovare i colpevoli di questo efferato omicidio ed hanno permesso la ricostruzione minuziosa e dettagliata dei giorni precedenti al 18 e dei giorni a seguire. Ringrazio le migliaia di persone che mi hanno sempre sostenuto e continuano a farlo con la loro presenza, con i tantissimi messaggi, pensieri e scusatemi veramente se non riesco a rispondere a tutti ma siete veramente in tanti. Per di più ora non sto bene, ho forti dolori alla gamba che cerco di sopportare per potermi dedicare anima e corpo ai maledetti infami."






Questo è un articolo pubblicato il 27-02-2015 alle 10:45 sul giornale del 28 febbraio 2015 - 970 letture

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