San Severino si ferma per gli eccidi di Chigiano e Valdiola. La storia

2' di lettura 04/07/2015 - Nel 71esimo anniversario della Liberazione di San Severino Marche dal nazifascismo la città si ferma domani (domenica 5 luglio) per commemorare gli eccidi di Chigiano e Valdiola.

La celebrazione, promossa dalla sezione Anpi “Cap. Salvatore Valerio” e dal Comune, avrà inizio alle ore 16,30 con il ritrovo presso il ponte di Chigiano.

Dopo una santa messa, nel corso della quale saranno ricordate le vittime del massacro, ci saranno il saluto del sindaco, Cesare Martini, e l’orazione ufficiale che sarà affidata all’on. Luigi Giacco. Al termine canti della Resistenza con il “Coro 24 Marzo” e merenda sui prati grazie alla collaborazione di Coop Adriatica. Presterà servizio il Corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani”.

Era il 24 marzo del 1944 quando i reparti del 1° Battaglione “Mario”, e ingenti forze italo-tedesche, si fronteggiarono nella storica battaglia di Valdiola, nel corso della quale caddero sul campo il capitano Salvatore Valerio e altri partigiani. Nello stesso giorno altri partigiani persero la vita nell’eccidio del Ponte di Chigiano. Il 26 aprile 1944 il Battaglione “Mario” fu di nuovo impegnato in uno scontro a fuoco con reparti italo-tedeschi che furono respinti con gravi perdite. Di lì a poco i militari sfogarono la loro rabbia nell’eccidio di Valdiola. Proprio di una battaglia si parlò nei comunicati d’encomio del Comando alleato e nei notiziari di Radio Londra, Radio Mosca e Radio Roma. Secondo notizie storiche il 23 e 24 marzo del 1944 oltre duemila unità presero parte agli scontri.

“Da Braccano, dove furono uccisi il parroco don Enrico Pocognoni, la sorella ed un contadino, nonché da altre direzioni – si ricorda in una relazione sui fatti della guerra partigiana a San Severino, a firma del professor Gualberto Piangatelli - le truppe salirono verso Valdiola dove il primo a cadere combattendo per salvare i propri uomini fu il capitano Salvatore Valerio, medaglia d’oro al Valor Militare. Caddero con le armi in pugno anche Rolando Pesaresi, Augusto Filippi, un partigiano slavo ed uno francese. Inoltre furono barbaramente e sadicamente trucidati al ponte di Chigiano Francesco Stacchiotti, Piero Graciotti, Lelio Castellani, Alessio Lavagnoli e Giuseppe Paci, mentre il russo Jossin Dimitrov venne fucilato in vicinanza di Corsciano. Infine fu ucciso il civile Attilio Marchetti, che stava lavorando nei campi nella frazione di Ugliano. Un secondo violentissimo scontro si ebbe il 26 aprile sempre a Valdiola ed a Chigiano. La battaglia si allargò ad Elcito dove il nemico subì un vero e proprio tracollo militare. I tedeschi sfogarono allora la loro rabbia contro una famiglia di Valdiola: furono uccisi Venturino Falistocco, il garzone Giuseppe Poeta e un loro ospite, Mario Costantini. In quella giornata di Battaglione Mario ebbe un disperso e due caduti: Tito Panichelli e Luciano Biondi”.






Questo è un articolo pubblicato il 04-07-2015 alle 13:49 sul giornale del 06 luglio 2015 - 421 letture

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