Camerino: Tapanelli chiede la fusione con Muccia, Serravalle di Chienti e Pieve Torina

Pietro Tapanelli 3' di lettura 15/01/2016 - Sono due le mozioni presentati dal consigliere comunale Pietro Tapanelli al sindaco di Camerino Gianluca Pasqui.

La prima riguarda l'annosa questione sugli autovelox in superstrada. Secondo Tapanelli infatti gli autovelox hanno come scopo primario quello di prevenire incidenti stradali, quindi andrebbero posizionati soprattutto all'interno dei centro abitati.

"Sulle strade extraurbane principali (c.d. superstrade) si sta diffondendo un preoccupante fenomeno segnalato dagli automobilisti, da settori della pubblica opinione e dalle associazioni del consumatori di un uso improprio, sistematico e volto unicamente al profitto, degli strumenti di rilevazione di velocità - si legge nella mozione - E' evidente il fatto che posizionare gli autovelox in superstrada in maniera poco visibile, al limite delle previsioni di legge, è solo un modo indiretto di fare cassa (non sono infrequenti casi di posizionamento appena dopo il cartello del limite a 90 km/h, dove l’automobilista non riesce quasi ad accorgersi di dover scendere dai 110 km/h poco prima rispettati). L’utilizzo dal parte del Comune di strumenti di rilevazione della velocità sulle superstrade nasconde, neanche tanto velatamente, la volontà di sanzionare maggiormente i non residenti, mentre la più necessaria tutela a ridosso dei centri abitati rischierebbe di far perdere consensi all’amministrazione, in quanto verrebbero sanzionati maggiormente i residenti del Comune."

"Sulla base di quanto esposto sopra, con la presente mozione si impegna il Sindaco e l’amministrazione comunale a non posizionare più l’autovelox in superstrada, lasciando lì il controllo alla Polizia Stradale e alle altre forze dell’ordine e concentrare la prevenzione nelle zone abitate del Comune di Camerino, in modo particolare sulle arterie dei centri abitati dove la velocità di marcia di molti automobilisti è troppo elevata nonostante l’installazione di dossi artificiali e dove è maggiore la presenza di studenti, bambini e famiglie che percorrono a piedi le strade in questione (es: via Vincenzo Ottaviani – quartiere San Paolo, viale Giacomo Leopardi, via D’Accorso, via Le Mosse, viale Emilio Betti, via Sant’Agostino)."

La seconda mozione presentata da Pietro Tapanelli invece tocca un tasto più delicato: quello della fusione dei comuni di Camerino, Muccia, Serravalle di Chienti e Pieve Torina. L’art.133, comma 2, della Costituzione infatti permette alla Regione, sentite le popolazioni interessate, di istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni. "La fusione si palesa quindi come l’opportunità più importante e decisiva per poter assicurare, anche in futuro, ai cittadini la qualità dei servizi al livello attuale (addirittura di poterli potenziare) e realizzare le opere che servono al territorio per un suo nuovo e forte sviluppo, riducendo le spese strutturali e consentendo una complessiva semplificazione dell’organizzazione politica e burocratica, mantenendo il decentramento nell’erogazione dei servizi attraverso sportelli polifunzionali e/o municipi" sostiene Tapanelli nella mozione.

"Il nuovo ente locale arriverebbe a superare, seppur di poco, la soglia psicologica di 10.000 abitanti - continua il consigliere - Tale soglia avvicinerebbe il neonato ente a comuni vicini quali quelli di San Severino Marche e Matelica. In un’ottica di ulteriore fusione (o unione) tra i suddetti enti locali e il Comune di Castelraimondo, si arriverebbe in tal modo alla soglia teorica di circa 38.000 residenti al fine di costituire il terzo ente locale per abitanti (di poco dietro a Macerata e Civitanova Marche) e il primo per dimensione territoriale della Provincia di Macerata; in ultima analisi verrebbe a posarsi il primo mattone per la costituzione di un nuovo comune montano di fondamentale impatto sia economico che elettorale per l’intera Regione Marche."

Proprio per questo motivo Tapanelli ha chiesto al sindaco Pasqui di impegnare la Giunta in modo che, dopo aver avviato un confronto con i Comuni interessati, già entro il 30 giugno 2016 possa essere stilata una relazione da presentare in consiglio comunale in merito ai progressi del procedimento di fusione.






Questo è un articolo pubblicato il 15-01-2016 alle 17:33 sul giornale del 16 gennaio 2016 - 1405 letture

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