Chiusura punto nascita, il comitato di San Severino chiama a raccolta i sindaci: "Serve unione"

2' di lettura 22/01/2016 - Mancano pochi giorni alla chiusura definitiva del punto nascite di San Severino Marche.

Dopo lo sciopero della fame annunciato da un membro del Tribunale del Malato (leggi), anche il Comitato a sostegno dell'ospedale settempedano è pronto a dare battaglia fino alla fine ed anche dopo l'eventuale chiusura.

Aspettando l'iter dell'esposto presentato in Procura e l'eventuale decisione del Tar, il gruppo di settempedani si interroga sulla mancata partecipazione dei primi cittadini dell'entroterra alla protesta: "Noi siamo nati come supporto ai sindaci - spiegano - c'è stata unione e condivisione fra i comitati di protesta delle varie zone, ma non fra i primi cittadini. Matelica lavora per sè, Camerino pure e così anche altri Comuni dell'entroterra. Così non si va da nessuna parte."

Il timore più grande resta quello di una futura chiusura di tutta la struttura ospedaliera di San Severino. I piani della Regione sono infatti ben chiari: centralizzare i servizi in una grande struttura unica provinciale. Il trasferimento del reparto nascite quindi fa solo parte di un piano ben più ampio e diluito nel tempo. "Probabilmente lo costruiranno a San Claudio - dicono dal Comitato - e per questo motivo non capiamo perché i Comuni della montagna sono ammutoliti di fronte a questo scenario."

Da non dimenticare poi che un trasferimento eventuale di oltre 500 partorienti da San Severino a Macerata creerà enormi disagi visto che la struttura del capoluogo di provincia da un giorno all'altro riceverà il 50% in più di pazienti. "Stanno obbligando partorienti ad andarsene da un reparto d'eccellenza per andare in un ospedale che sembra non sia neanche a norma" dicono i membri del comitato settempedano sottolineando anche il danno creato a livello di economia locale. L'indotto che si è creato a San Severino intorno al comparto nascita (farmacie, negozi per bimbi ecc.) sparirà, così come centinaia di persone si troveranno senza lavoro in caso di una futura chiusura dell'intero ospedale. Una gigante ferita che, in periodi di crisi come questo, rischia di affossare definitivamente un intero territorio.

Per questo e per tutti gli altri motivi da tempo elencati, il Comitato sta cercando di organizzare una mega manifestazione prima del 31 gennaio. Questa volta verrà chiesta la partecipazione a tutti i sindaci e consiglieri regionali, per stabilire una volta per tutte che il punto nascita di San Severino non deve essere chiuso.






Questo è un articolo pubblicato il 22-01-2016 alle 10:41 sul giornale del 23 gennaio 2016 - 686 letture

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