Cacciolari: "Ceriscioli ha dimenticato le aree interne. La salute non può essere strumento di potere"

Barbara Cacciolari 3' di lettura 26/01/2016 - Come non sostenere Roberto nella sua scelta delicata ma allo stesso tempo molto coraggiosa.

Oggi, Roberto Pioli, ha iniziato lo sciopero della fame (leggi), per invitare il Presidente Luca Ceriscioli, detentore della delega alla sanità, ad intraprendere azioni concertate con i territori interessati ed in segno di protesta contro la riforma sanitaria che vuole la chiusura dei punti nascita di San Severino, Osimo e Fabriano. Roberto ha scelto questa strada per manifestare tutto il Suo dissenso, ma è anche il nostro.

“Mi apposterò qui, all’entrata dell’ospedale, e dormirò in auto. Attendo il Presidente della Regione Ceriscioli, voglio che venga a vedere quello che sta per far chiudere”. Quando ci siamo sentiti telefonicamente non ho esitato a sostenerlo perchè la sua protesta non appartiene ad un Comune, ma appartiene all’intero territorio della nostra provincia. Nei giorni scorsi, già il Sen. Ceroni, nostro Coordinatore Regionale, in una sua nota aveva invitato il Presidente Ceriscioli ad ascoltare i territori ed assegnare la delega, sottolineando come le scelte intraprese abbiano creato un tale subbuglio da far protestare sindaci, operatori e organizzazioni sindacali, ma soprattutto i cittadini, la vera parte lesa in tutta la questione sanitaria.

Nel pesarese, un documento sottoscritto da 55 sindaci su 60 chiedeva di revocare le delibere regionali N.735/13, N.991/15, N.1183/15 e di dare attuazione al Decreto Balduzzi per le aree disagiate. Accompagnato dalla denuncia alla Procura della Repubblica da parte del sindaco di Cagli. A tale richiesta ad oggi ci risulta che l’Area vasta 1 (Pesaro Urbino) sia stata autorizzata ad assumere personale medico a tempo pieno di 10 unità, attingendo personale dalle graduatorie dell’Asur, smentendo che non sia possibile fare nuove assunzioni. Allora mi chiedo se questo atteggiamento di stop and go, non manifesti in realtà una mancanza di visione programmatica e strutturale della riforma sanitaria.

Nella nostra Area Vasta 3 si chiudono i Pronto Soccorso, si chiudono i presidi dei medici di guardia nelle aree interne, viene tolto il medico a bordo H24, si chiudono i reparti nascita, si chiude il reparto di chirurgia dell’ospedale di Recanati con 3000 interventi l’anno, gli ospedali che dovevano diventare Case della Salute alla fine diventano Ospedali di Comunità, vengono tolti i reparti e gli ambulatori, anche perché l’applicazione della delibera prevede l’accordo con i medici di base che non è mai stato fatto. Si vuole potenziare l’Ospedale di Macerata, ma il reparto nascite sarà operativo forse nel 2017 e solo pensando ai parcheggi ha un enorme handicap ricettivo….e tanto altro ancora! La politica del Presidente Ceriscioli vuole sostenere lo sviluppo solo dell’area costiera, dimenticando i territori interni, ma soprattutto calpestando il diritto sacrosanto alla salute dei cittadini.

La gestione della sanità significa gestire il potere e non ci si può far sfuggire di mano il controllo di un bilancio che sfiora i 3 miliardi di euro, impiega 22.000 unità lavorative e rappresenta più dell’80% del bilancio regionale. Io non condivido queste scelte, perché la salute e la sua tutela non possono essere strumento di esercito di potere.

A tal proposito, ritengo "morale e doveroso” un ravvedimento dell’intera situazione ritirando le determine in questione e procedendo con un riassetto della sanità congiuntamente a tavoli tecnici condivisi con i Sindaci dei territori interessati. Come non sostenere Roberto! Invito tutti a farlo con forza.


   

da Barbara Cacciolari
Forza Italia





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-01-2016 alle 21:16 sul giornale del 27 gennaio 2016 - 625 letture

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