Camerino, l'opposizione si rivolge al Prefetto: "Andremo fino in fondo"

Pasqui - Lucarelli 4' di lettura 03/04/2016 - Non solo scintille durante l’ultimo consiglio comunale del Comune di Camerino, tenutosi giovedì 31 marzo, ma anche un palese imbarazzo (a nostro avviso) e mancate risposte ai nostri legittimi dubbi, su punti fondamentali della vita amministrativa e politica, posti all’ordine della discussione.

Più che una seduta di consiglio è sembrata una udienza dibattimentale: il Sindaco, infatti, ha risposto ad ambedue le interrogazioni leggendo documenti scritti, richiamando comunicazioni, numeri di protocollo e articoli di legge, in modo inespressivo (brillantezza e padronanza retorica, che caratterizzano il nostro sindaco, in questa vicenda sono venute meno).

In particolare, per quanto riguardo l’interrogazione avente ad oggetto l’attività dell’Anticorruzione, abbiamo sottolineato tre punti dolenti: la contraddittorietà delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco; il mancato riscontro alla nostra richiesta di accesso alle comunicazioni inviate dall’ANAC al sindaco e al segretario; il palese corto circuito che si è venuto a creare nella vicenda, il Segretario comunale, in qualità di responsabile anticorruzione, è anche stato il responsabile dell’istruttoria del provvedimento, che l’ANAC (presieduta dal dr. Cantone) ha dichiarato discriminatorio.

Sul primo punto, il Sindaco, all’indomani della nostra segnalazione alla stampa sulle preoccupazioni destate dall’attenzione dell’ANAC, ad un giornale aveva dichiarato di non conoscere la vicenda e che nessuna lettera era pervenuta al suo indirizzo (minacciando denunce contro chi avesse violato segreti); di contro, in altra intervista aveva detto che la vicenda si riferiva ad una delibera di Giunta e alla doglianza di un dipendente, che non avrebbe gradito il provvedimento adottato. Abbiamo chiesto spiegazione di queste palesi contraddizioni, senza ricevere alcuna risposta al riguardo. Ciò che si è cercato di minimizzare, riguarda ed ha ad oggetto invece una condotta illegittima e palesemente lesiva delle prerogative di un dipendente: il sindaco non è stato in grado di fornire risposte adeguate, motivo per cui siamo profondamente delusi e stiamo pensando ad ulteriori azioni al riguardo. Inoltre, dell’intera vicenda, come abbiamo avuto modo di conoscere in risposta alla nostra interrogazione, non è stata fornita alcuna comunicazione all’organismo indipendente di valutazione (o nucleo di valutazione).

Sull’altra interrogazione, avente ad oggetto la condotta tenuta dall’assessore Lucarelli, quest’ultimo, ancorché presente alla seduta consiliare, si è avvalso della “facoltà di non rispondere”, affidando la propria difesa al sindaco, che si è limitato a dare lettura di un parere scritto redatto dall’avv. Fabio Pierdominici. Si è avvertita la assoluta incapacità di dare spiegazioni sotto il profilo politico a quanto comunicato dalla Procura e su quanto richiesto dalle minoranze in sede di interrogazione.

Ci siamo rivolti a tutti i consiglieri presenti, chiedendo se queste condotte siano tollerabili. Il sindaco, in forza del parere legale, ha escluso la violazione della disposizione del testo unico degli enti locali, oggetto della comunicazione trasmessa dal Procuratore della Repubblica al Segretario, sulla base della quale abbiamo presentato l’interrogazione e chiesto la convocazione di un apposito consiglio comunale. Noi crediamo fermamente che la situazione sia molto seria e grave. Il Procuratore della Repubblica dr. Giorgio ha trasmesso una serie di documenti “nella parte - penalmente irrilevante allo stato” invitando il Segretario comunale a “segnalare ai competenti organi elettivi la sussistenza di fatti, che potrebbero portare alla decadenza del Lucarelli dalle funzioni pubbliche onorarie da lui esercitate”. Sempre nella missiva, il Procuratore ha chiesto al Segretario di comunicare le iniziative adottate. Purtroppo, abbiamo potuto constatare che nessuna iniziativa è stata adottata, poiché la maggioranza ha escluso la violazione delle disposizioni, richiamate nella comunicazione.

Le risposte e le argomentazioni fornite non ci convincono affatto. In conclusione, non si può giustificare qualunque comportamento come se niente fosse successo: una condotta discriminatoria viene liquidata come se nulla fosse; la violazione di un obbligo di astensione come inesistente. Sul punto intendiamo andare fino in fondo e chiedere un parere sul punto al Prefetto di Macerata, al fine di verificare se le condotte perpetrate siano lecite.


da Comunità e Territorio
Gruppo consiliare di minoranza





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-04-2016 alle 21:29 sul giornale del 04 aprile 2016 - 877 letture

In questo articolo si parla di politica, camerino, comunità e territorio

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