In cammino per le Marche, il viaggio di Fabrizio Teodori raccontato a Jesi: "Ero a San Severino il giorno delle due scosse"

Oltre duecento chilometri di sentieri di montagna, strade di terra e imbrecciate dal Monte Carpegna (Pesaro) fino ad Ascoli Piceno alla scoperta delle bellezze naturalistiche ed artistiche delle Marche.
Piccoli borghi (oltre cinquanta), eremi, monasteri, vallate sconfinate, maestose montagne che hanno accompagnato Fabrizio Teodori, 32 anni, jesino, in un viaggio unico.
Guida escursionistica di professione, lo jesino si è messo in marcia lo scorso 12 ottobre e dopo tre settimane è arrivato nell’ascolano. “Sono partito per promuovere il nostro territorio ma è stato anche un viaggio spirituale: nel mio zaino di 20 chili, avevo tutto quello che mi serviva per essere autosufficiente, la natura e la generosità dei marchigiani hanno fatto il resto". Un gioiello le Marche, che hanno accolto con generosità e voglia di condivisione il viaggio del 32enne: “Non volevo pesare sulla gente del posto, ero autosufficiente e questo mi bastava ma spesso sono stato accolto in case e locande da persone che non dimenticherò mai, incuriosite dal mio viaggio e semplicemente desiderose di aiutare un ragazzo giovane. Credo sia questa la peculiarità dei marchigiani”.
Il viaggio è proseguito nella parte finale lungo il Cammino Fracescano della Marca ma gli eventi sismici hanno costretto Fabrizio a cambiare rotta: “Ero a San Severino quando ci sono state le due scosse del 26 ottobre, al terzo piano di un monastero dove avrei dovuto dormire. Poi, però ho preferito passare la notte in tenda. Un paio di giorni dopo sono arrivato a Sarnano dove il campo sportivo era stato allestito per gli sfollati. Volevo piantare la mia tenda in un giardino e mai mi sarei sognato di occupare un posto letto nella struttura, ma non hanno voluto che dormissi fuori da solo e mi hanno preparato cena e un letto senza lasciarmi altra scelta. Ecco, il senso di comunità, il terremoto come opportunità per ripartire, l’accoglienza, è questo il tesoro più grande che mi sono portato dietro da questo viaggio”.
Fabrizio Teodori è stato il primo ad unire in un unico itinerario le abbazie, gli eremi ed i monasteri più importanti del nostro appennino da nord a sud delle Marche. Questa esperienza in un racconto orale e fotografico sarà presentata da Fabrizio, il 2 dicembre, alle 21.30 all’ostello di Villa Borgognoni di Jesi. L’intervento di Fabrizio sarà preceduto da un’introduzione di Paolo Piacentini, presidente nazionale di Federtrek ed esperto di cammini. Nello spirito di solidarietà dei marchigiani che Fabrizio ha toccato con mano, a partire dalle ore 20.00, sempre presso l’ostello, sarà organizzata una cena solidale con prodotti alimentari acquistati da aziende agricole delle zone terremotate e una raccolta fondi per l’Agrinido della Natura di San Ginesio, reso inagibile dal sisma, per consentire la sua riapertura in quanto presidio territoriale e punto di riferimento della comunità locale.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-11-2016 alle 16:20 sul giornale del 01 dicembre 2016 - 1657 letture
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