Sisma: rientra in casa dopo 3 mesi a Pievebovigliana e trova i pesciolini rossi ancora vivi

Costretto alla fuga dopo le scosse di terremoto, don Roberto Rafaiani si è dimenticato di portare con se la piccola vaschetta con i suoi due amici. Al rientro, pronto a constatare l'inevitabile, la sorpresa. "Quando don Roberto è riuscito a rientrare, dopo oltre tre mesi, nella casa parrocchiale annessa alla chiesa di Santa Maria Assunta di Pievebovigliana, gravemente danneggiata dal terremoto, ha avuto una sorpresa davvero unica - ci spiegano da Pievebovigliana - Nella fretta di lasciare l’abitazione aveva dimenticato una piccola vaschetta con due pesciolini rossi. Nella poca acqua rimasta e senza alcun nutrimento erano più vivi e guizzanti che mai! Un miracolo? Un concetto abusato di questi tempi, ma un “segno” questo sì, un segno della vita che continua malgrado tutto!"
"Da qui una riflessione sulla situazione di Pievebovigliana e del territorio circostante alla luce delle tantissime difficoltà che il terremoto ha riversato sulla natura, ma soprattutto sulle persone - proseguono i pieveboviglianesi testimoni e narratori di questa storia - Essere lontani dalle proprie case, dall’ambiente nel quale si è nati e dalla quotidianità è stato e continua ad essere un vero e proprio dramma psicologico oltre che fisico. Molti in questa situazione hanno avvertito fin dal primo momento la mancanza di un polo di aggregazione di cui la chiesa, intesa anche come luogo fisico dove seguire le cerimonie religiose ma non solo, è il centro naturale. Oggi le chiese di tutto il territorio sono inagibili senza eccezioni e nessun altro luogo supplisce al bisogno di aggregazione per contribuire a ridurre il rischio di sfaldamento morale della popolazione. Tra l’altro Pievebovigliana e Fiordimonte, anzi Valfornace in quanto territorio allargato, non hanno visto nascere tra i giovani locali quella reazione che in altre località ha costituito gruppi che organizzano assistenza a chi ne ha bisogno e iniziative anche culturali per ridare fiducia alla gente. Speriamo - concludono fiduciosi - che anche tra i nostri giovani ci sia quel risveglio che non può che avvenire nei ragazzi, unici ad avere freschezza di idee ed energia per applicarle."
L’appello che cittadini vogliono lanciare è il restauro veloce della Chiesa di San Francesco a Pontelatrave che "oltre a rivestire una notorietà internazionale - affermano - sembra quasi casualmente trovarsi in un crocevia ideale per essere un simbolo per tutto il territorio. Accanto al restauro, che ridarebbe a molti il senso che lo Stato e la Chiesa sono davvero vicini alla gente, sarebbe auspicabile installare una struttura che consenta il minimo indispensabile per assolvere all’ opera pastorale e permetta l’organizzazione di riunioni, spettacoli e in genere di quelle iniziative che riescono a rigenerare le persone curandone la solitudine. Questo sì che sarebbe un miracolo e i pesciolini potrebbero diventare un simbolo della nostra rinascita".
I pesci sono stati portati in salvo e ribattezzati con i nomi 'Pievebovigliana' e 'Fiordimonte'.
(immagine di repertorio)

Questo è un articolo pubblicato il 17-03-2017 alle 11:15 sul giornale del 18 marzo 2017 - 4074 letture
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