Un parco naturale per l'Alto Esino?

San Cataldo esanatoglia 3' di lettura 10/05/2018 - Dell’istituzione di un Parco naturale “Alto Esino” se ne parla sin dagli anni ’70 del secolo scorso.

Siamo ancora agli albori di quello che poi sarebbe stato, alcuni decenni dopo, il periodo d’oro della creazione di aree protette in Italia, soprattutto negli anni ’80 e ’90. Ma prima ancora, ad evidenziare le indiscutibili valenze dal punto di vista floristico dell’alta valle del fiume Esino, erano stati botanici del calibro di Ballelli, Biondi, Pedrotti, Orsomando e Francalancia, i quali avevano individuato quest’area come una delle meglio conservate e più importanti dal punto di vista floristico e vegetale delle Marche.

Infatti, proprio in questo territorio, esiste una concentrazione eccezionale di aree floristiche protette, come il Fosso della Malfaiera, i Pascoli del Monte Linatro, il Faggeto di San Silvestro, i Pascoli del Rogedano, il Bosco di Val di Sasso, i Pascoli del Monte Puro, quelli del Monte Gioco del Pallone e le Sorgenti del Fiume Esino. Non a caso, quindi, nel 1986, in questa zona venne creata l’Aula Verde di Valleremita, uno dei primi centri di educazione ambientale delle Marche, con lo scopo di far conoscere, soprattutto alle giovani generazioni, il nostro patrimonio floristico e botanico, con lo scopo di tutelarlo e preservarlo per poterlo poi trasmettere e renderlo godibile anche alle generazioni future.

Nel 1995 l’Aula Verde venne anche riconosciuta dalla Regione Marche come CEA - Centro di Educazione Ambientale. Si tratta di un territorio peraltro in larghissima parte già tutelato per oltre 4.000 ettari dalla Foresta Demaniale dell’Alto Esino, dove vige il divieto di caccia. Inoltre, insistono sulla stessa area anche l’Oasi Faunistica di Valleremita, le Aree Floristiche Protette del Monte Rogedano, Monte Puro e Monte Linatro e più a sud le Aree Floristiche Protette del Monte Gioco del Pallone, di Pizzinetto di Mutola e del Monte Cafaggio, dove sgorgano le sorgenti dell’Esino. Anche per questo, tutta l’area è stata riconosciuta di grande importanza a livello comunitario e per la Rete Natura 2000, con l’istituzione delle ZSC del Monte Puro – Rogedano – Valleremita, delle Faggete di San Silvestro e del Monte Gioco del Pallone e del Monte Cafaggio e con la ZPS del Monte Gioco del Pallone, aree che si sovrappongono una sull’altra a dimostrazione della straordinaria valenza dal punto di vista floristico, faunistico e vegetale di questa zona.

Un territorio ritenuto importante sin dall’antichità, visto che nel corso dei secoli in pochi chilometri quadrati sono sorti eremi, conventi, abbazie, come l’Eremo francescano di Val di Sasso, sopra Valleremita, dove soggiornò anche San Francesco, il Monastero di San Silvestro sul Monte Fano, l’Abbazia di San Biagio in Caprile sopra Campodonico, l’Eremo di San Cataldo sul Monte Corsegno a picco sopra Esanatoglia, l’Eremo di San Pietro nei pressi delle sorgenti dell’Esino, il borgo antico di Palazzo, lungo la strada che da Esanatoglia porta a Fiuminata, oggi completamente restaurato e il bellissimo centro storico medioevale di Esanatoglia.

Di tutto questo e di molto altro e con l’obiettivo di rilanciare il progetto di istituzione del Parco Naturale Regionale “Alto Esino” si discuterà Sabato 12 Maggio, al Convegno “Un Parco per l’Alto Esino”, che si terrà, a partire dalle ore 10.00, presso la sala convegni dell’Eremo di Val di Sasso e nel pomeriggio presso la sala convegni del CEA di Valleremita, con 12 relazioni di esperti di ambiente, flora, fauna, gestione aree protette, storici locali, appassionati di mountain-bike ecc… Si allega il programma del Convegno con il dettaglio dei vari interventi.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-05-2018 alle 11:36 sul giornale del 11 maggio 2018 - 1479 letture

In questo articolo si parla di attualità, matelica, baldini

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