Sisma: il sindaco di Camerino torna a scrivere alla Regione

Gianluca Pasqui 4' di lettura 19/05/2018 - Le riunioni che riguardano Camerino si facciano a Camerino.

E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettera inviata dal sindaco, Gianluca Pasqui, all’assessore regionale Angelo Sciapichetti e a Sara Giannini. “Prendo atto – si legge nella missiva inviata nei giorni scorsi - della convocazione per il 22 maggio p.v., e della enunciata volontà di ripetere un incontro con le ditte realizzatrici, i direttori dei lavori, l’ERAP Marche, la Protezione Civile e l’Amministrazione Comunale e Regionale con cadenza quindicinale. Colgo l’occasione per ribadire che, nell’individuazione delle aree si è proceduto conformemente a quanto stabilito nell’ordinanza n. 394/2016 del Capo Dipartimento della Protezione Civile, articolo 1 comma 2, nel quale si afferma che “I Comuni provvedono all’elaborazione delle proposte dell’individuazione delle aree utilizzabili anche tenendo conto di esigenze di natura non abitativa (…). L’individuazione delle aree destinate ad ospitare le SAE è definita dalla Regione d’intesa con il Comune, previo esperimento delle necessarie verifiche di idoneità svolte dalle medesime Regioni”.

L’Amministrazione comunale ha, infatti, proceduto alla mera indicazione delle aree, esercitando in particolare una valutazione politica e sociale, il cui obiettivo precipuo era quello di mantenere la comunità camerte coesa nonostante la distruzione che l’aveva colpita e nonostante la totale perdita della città storica, interamente in zona rossa. La medesima valutazione è stata effettuata per i borghi delle frazioni. Non sfuggirà che un conto è trovare sistemazione ad un certo numero di sfollati potendo però ancora vantare all’attivo la città e la sua socialità, ed un conto è doversi reinventare una città ed una socialità alternativa e provvisoria, fino a quando i camerinesi non si vedranno restituire il loro centro, i loro quartieri più disastrati, le loro frazioni. La valutazione tecnica, circa l’idoneità delle aree indicate come le motivazioni di cui sopra, però, è stata di esclusiva competenza della Regione e dei tecnici che hanno dato attuazione ai vari interventi nelle aree SAE. Le più volte enunciate difficoltà di edificazione nelle aree validate, difficoltà asseritamente conseguenti alla natura dei terreni, non giustificano comunque il ripetuto aggiornamento del cronoprogramma, nella considerazione che l’aggiornamento, come più volte dichiarato, già teneva conto delle caratteristiche delle aree e delle difficoltà ulteriori riscontrate. Nonostante ciò la Regione per ben sei volte ha proceduto ad aggiornamenti che a distanza di pochi giorni si sono rivelati superati. Come si evidenzia dai controlli sui cantieri effettuati dalla Polizia Municipale a far data dal 1 febbraio 2018, i ritardi conseguono al fatto che i lavori almeno inizialmente sono stati svolti ad intermittenza, con periodi di chiusura dei cantieri anche con condizioni metereologiche favorevoli, con esigue maestranze e con orari di lavoro incompatibili con l’emergenza. Di ciò si è più volte avveduto il Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Dott. Angelo Borrelli, che più volte ha promosso riunioni e videoconferenze, ha censurato il mancato lavoro effettivo in condizioni di tempo ottimali, nonché la mancata previsione nei contratti di appalto del lavoro festivo e con più turni, nonostante precise indicazioni nazionali. Il Dott. Angelo Borrelli all’ultima riunione tenutasi presso la sede provvisoria del Comune in data 13 aprile 2018, ha espressamente chiesto al Responsabile Regionale di Protezione Civile e all’ERAP Marche, di verificare la fattibilità di turni con orario di lavoro almeno fino alle ore 20.00.

Il medesimo con nota in data 30 aprile 2018, stante la perdurante situazione dei cantieri, chiedendo riscontro in merito, ha sollecitato la Regione Marche, e solo la Regione Marche, cito testualmente, a “voler prontamente richiamare le ditte incaricate dei lavori di urbanizzazione e di realizzazione delle SAE al più rigoroso rispetto degli obblighi contrattualmente convenuti, al fine di ridurre il più possibile i tempi(…)”, e in particolare richiama l’attenzione della Regione ad applicare le penali contrattuali e a “verificare la possibilità di accelerare i lavori di urbanizzazione con la previsione di doppi o tripli turni lavorativi, come concordato nel corso dell’ultimo incontro dello scrivente presso la sede comunale”. Ciò premesso, stante l’attuale interessamento manifestato con la riunione del giorno 8 maggio u.s. e con quella fissata per il giorno 22 maggio p.v., si chiede che tale riunione, nonché le prossime eventualmente da fissarsi, si tengano a Camerino, presso la sede provvisoria del Comune, allo scopo di facilitare la partecipazione degli amministratori, dei direttori dei lavori e dei responsabili delle ditte, tutti attualmente gravemente impegnati proprio a Camerino, nonché per rendere possibile l’effettuazione di eventuali sopralluoghi, come avvenuto il 13 aprile 2018, quando il Capo Dipartimento ritenne necessario di prendere personale visione di alcune situazioni rappresentategli durante l’incontro”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2018 alle 12:59 sul giornale del 21 maggio 2018 - 938 letture

In questo articolo si parla di politica, camerino, comune di camerino

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