Matelica, Casoni non si candiderà alle comunali: "Una scelta politica"

Casoni 4' di lettura 17/04/2019 - Ad ogni eletto spetta il dovere morale di comunicare le decisioni assunte. Non mi candiderò alle elezioni comunali 2019. E neppure ho provato a farlo, checché se ne sia detto.

Lo avevo dato ad intendere mesi fa. Non si tratta di “scelte personali” (cito Delpriori): nel mio caso sono scelte politiche, quelle cioè che rispetto e per le quali provo profonda passione sin dalla giovanissima età. Localmente, nel 2009, a soli trentadue anni, guidando con onore una lista veramente civica che disponeva di pochi spiccioli per la campagna elettorale, ottenni il 19,1% dei consensi (nel 2014 il M5S, organizzato com’è, si è fermato al 12,9%); alle elezioni del 2014, con 287 preferenze, secondo degli eletti nella lista di maggioranza e quarto assoluto. A livello amministrativo ho rifiutato le mezze misure; non ho accettato compromessi; sono andato fino in fondo, anche autonomamente, quando una battaglia pareva giusta. Nel 2014 si doveva evitare l’avvento delle R.I.R.; unimmo le opposizioni dell’epoca per spiegare che quell’idea amministrativa era distruttiva per l’ambiente e per la tradizionale vocazione agroalimentare del luogo. Con i voti ottenuti avrei avuto diritto ad un posto da assessore, ma non sacrificai la professione (la stessa ragione per cui sarebbe stato inopportuno riproporsi candidato sindaco, nonostante gli inviti; anche nel 2009 lavoravo da un bel pezzo, ma ero libero da impegni familiari).

Da presidente del Consiglio comunale tentavo di alzare l’asticella del dibattito consiliare, garantendo pari opportunità tra maggioranza e minoranze con riforme del regolamento e rispetto delle norme. E qui è caduto l’asino: senza intromettermi mai e poi mai nelle scelte della giunta, ho osato eccepire una sopravvenuta incompatibilità ex art. 63 T.U.E.L. nei confronti del consigliere Mauro Canil. La storia è nota (chi non la conosce ed è curioso, la cerchi su Internet o sulla mia pagina Facebook): Ministero dell’Interno d’accordo, uffici comunali d’accordo, maggioranza d’accordo. Montesi meno. Il 20 Luglio 2017 capitò il disastro: striscioni, urla, cori e bandiere contro il sottoscritto, in una grottesca mescolanza tra tifo calcistico e Istituzioni; le minoranze, fregandosene del parere del Viminale, se ne uscirono dall’aula. La maggioranza della maggioranza (8 a 3) votò contro la prescritta “contestazione”, così prendendo la legge a pallonate. Un voto puramente giuridico fu trasformato in psicodramma politico. Bastò un attimo per azzerare le differenze tra “Per Matelica” e “Nuovo Progetto Matelica” (alias “Matelica futura”).

Mi dimisi da presidente, mantenni la rotta e preservai rigore e dignità; da giurista, da avvocato, non avrei potuto presiedere un’assise capace di violare una norma di garanzia. Il mio rapporto con “Per Matelica”, finì quella sera; eppure la lista venne ideata come una scelta civica ingegnosa e trasversale: terminata l’attuale consiliatura, alcuni di noi si sarebbero potuti tranquillamente ritirare per far posto ad altre persone, formate in cinque anni in vista del ricambio generazionale.

È seguito un periodo difficile: dialoghi con (quasi) tutti, interrogazioni e mozioni promosse da consigliere su ritardi di ordinanze, errori amministrativi, sprechi economici, riforme regolamentari, libere opinioni; in un clima tesissimo, ho detto la mia. Sono assessore/vicepresidente dell’Unione Montana ed anche lì - onestamente e gratis - ho fatto la mia parte: occupandomi con serenità di svariate materie, realizzando il progetto dei “PERCORSI MONTANI UNITARI”, reperendo e distribuendo risorse e servizi per l’intero territorio, dimostrando amore per i nostri borghi così affascinanti. Diceva Pietro Nenni che quando è in corso una lotta sindacale o una battaglia in cui non ci si riconosce è buona regola astenersi dalle polemiche e conservare le proprie posizioni fino a quando essa non sia cessata.

Per il bene della città, mi asterrò da una campagna elettorale che sarebbe soltanto diatriba. Non ho bisogno di titoli. Mi interesserò di politica, poiché la si pratica anche fuori consiglio. La mia differenziazione sarà dunque nel non esserci. Fate pure. A livello etico, mi sento appagato. Responsabilmente, auguro alla Città di Matelica buona fortuna e ringrazio gli elettori che - senza neppure chiedere loro voti di persona - mi hanno dato fiducia in tutti questi anni. Chi ha scelto me sa che non avrei potuto agire diversamente.


da Alessandro Casoni
Consigliere Comunale





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-04-2019 alle 11:47 sul giornale del 18 aprile 2019 - 3648 letture

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