Giorgini (M5S) su esclusione Comuni del cratere da nuove norme edilizia agricola: “Quando non si conosce la vergogna”

2' di lettura 18/04/2019 - Come volevasi dimostrare, il panico generato nel PD dal tempo che passa inesorabile comincia a produrre duri effetti sulla popolazione, specie per le molte zone terremotate escluse dalle decisioni di seguito riportate.

L’assessore Casini ne combina un’altra delle sue. Da qualche mese avevo presentato un emendamento nel quale si prevedeva l’utilizzo di tutti gli appezzamenti di terreni anche non contigui compresi entro i confini del comune di appartenenza o di comuni limitrofi, per la realizzazione di fienili, ricoveri per animali e per attrezzi (macchine agricole). Questa norma mi era stata richiesta specificatamente da agricoltori del cratere, i quali avevano problemi di carattere logistico a causa delle norme urbanistiche vigenti, in particolare in relazione al luogo fisico di posizionamento di ricoveri adatti ai loro animali.

Qualche mese dopo la presentazione del mio emendamento arriva in commissione una proposta similare dell’assessore Casini che però a mio parere conteneva requisiti non equi. Questa seconda sua proposta escludeva i fienili e i ricoveri per gli attrezzi, ma la cosa più grave è che le aziende che rientravano in questa norma erano solo ed esclusivamente quelle classificate come situate in ZONE MONTANE, oppure facenti parte di zone soggette a VINCOLI NATURALI SIGNIFICATIVI (in base al regolamento UE 1305/2013). Questo emendamento della Casini, ovviamente approvato dalla commissione, escludeva il mio e si mostrava nella sua totale INIQUITÀ in quanto a conti fatti includeva ad esempio nei beneficiari tutti i comuni classificati come Zone Montane del Pesarese (più di 40) ed ESCLUDEVA invece ben 20 COMUNI, TUTTI NEL CRATERE SISMICO del piceno e del maceratese, purtroppo non classificati ZONE MONTANE, cioè proprio quelli che ne avrebbero avuto vitale bisogno.

Nel dettaglio: Montedinove, Gualdo, Sant'Angelo in Pontano, Apiro, Appignano del Tronto, Ascoli Piceno (p.p.), Belforte del Chienti, Castelraimondo, Castignano, Cingoli, Colmurano, Gagliole, Loro Piceno, Matelica, Monte San Martino, Montelparo, Poggio San Vicino, Ripe San Ginesio, San Severino Marche, Tolentino (p.p.).

Altrettanto ovviamente, il mio emendamento presentato il 16 aprile in Consiglio regionale allo scopo di cercare di far includere questi comuni, veniva rigettato dalla maggioranza. Ho detto e ripetuto in aula che l’emendamento dell’assessore, approvato dalla maggioranza, è una decisione vergognosa che ancora una volta privilegia ad esempio il pesarese a discapito del sud delle Marche. Noi crediamo che i cittadini delle Marche siano tutti uguali ma evidentemente la maggioranza in toto non la pensa così. Chissà poi perché. Quando non si conosce il significato della parola “vergogna”.


Peppino Giorgini
Consigliere Regionale Marche del Movimento 5 Stelle





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-04-2019 alle 10:58 sul giornale del 19 aprile 2019 - 835 letture

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