Camerino: le opere dello scomparso Gentili in bella mostra a Matera

5' di lettura 26/04/2019 - “Nemo profeta in patria est”. Mai fu tanto veritiera questa storica frase latina (nessuno è profeta in patria), come nel caso del compianto ed estroso artista a 360°, quale l’architetto camerte Giuseppe Gentili (originario di Pollenza), spentosi un anno fa, in piena emergenza e da sfollato dalla tanto amata Camerino.

Sono le sue opere che stanno rappresentando la sua variegata arte d’espressione all’evento in corso a Matera, capitale europea della cultura di questo 2019, nell’ambito del primo dei 10 eventi organizzati dall’associazione Arte per le Marche in questo contesto internazionale. Una esposizione quella intitolata la “Passione a Matera” che vede i capolavori di Giuseppe Gentili affiancati a quelli del pittore civitanovese Franco Morresi, che sono stati scelti per il periodo di Pasqua. La mostra, ospitata nella chiesa rupestre di Sant’Antonio Abate (la seconda più piccola di Matera e di proprietà della Curia), che è stata inaugurata lo scorso 14 aprile e si concluderà a fine mese il giorno 30, ha fatto registrare un grande successo di pubblico.

Con Matera al centro dell’attenzione internazionale come capitale europea della cultura (ma l’interesse è addirittura mondiale), le opere di Gentili raggiungono anche quei pochi confini che l’artista avrebbe voluto ancora mostrare. Uno dei sogni rimasti nel cassetto, ma è meglio dire nel suo straordinario laboratorio di Varano a Camerino, è la maestosa opera dedicata alla strage di Hiroshima, provocata dalla bomba atomica del 1945 a conclusione della seconda guerra mondiale. Burocrazie, trasporto e spese di trasferimento hanno bloccato questa donazione di Gentili al popolo Giapponese. Non c’era altro artista di rilievo per rappresentare il periodo della “Passione” se non Gentili con le sue opere, ispirata principalmente alla sofferenza, al dolore, alla frustrazione generale e individuale, che ne hanno segnato la carriera attraverso opere simboliche e di grande spessore, legate appunto spesso ad eventi tragici e catastrofi, come guerre e distruzioni, calamità, ma anche singoli stati emotivi. Quale creazione come quella figura dell’Uomo con la Carriola, finita a qualcuno dei suoi fans collezionisti, poteva oggi rappresentare o essere il simbolo della ricostruzione post-sisma.

Il volto di Cristo, crocifissi e opere religiose varie in ferro, bronzo, rame e ottone, hanno fatto da cornice a questa splendida mostra incastonata magicamente all’interno della bellissima chiesina di una Matera che già brillava da sola per le sue caratteristiche architettoniche e paesaggistiche. Una soddisfazione che ora il maestro Giuseppe Gentili si sta godendo da lassù. Fra quelle migliaia di persone che hanno sfilato e che continueranno a vedere anche nei prossimi giorni le opere dei due artisti maceratesi, anche sicuramente qualcuno che conosceva già il Gentili per la sua fama internazionale. Tante le personali e soprattutto le opere del maestro Gentili che hanno girato l’Europa, ma anche gli Stati Uniti, il Canada e altri paesi, oltre al Vaticano, con alcune donazioni fatte di persona a Giovanni Paolo II.

Un grande e meritato riconoscimento per l’artista Gentili questa significativa mostra a Matera: “Ho scelto Giuseppe Gentili – dice Antonella Ventura, dell’Ass. Arte per le Marche – perché lo conosco bene ed ho curato oltre 10 sue mostre, nelle quali ho visto il suo indiscusso valore. Fra queste ho curato il Concert “Un’Aquila per L’Aquila". Poi oltre all’amicizia c’è il fatto che siamo entrambi originari di Pollenza, ma questo è marginale rispetto al grande valore artistico del maestro”.

Insieme a Gentili espone a Matera anche l’altro noto artista civitanovese come il pittore Franco Morresi, un'istituzione di primo livello nella città rivierasca: “L’abbinamento tra i due – dice Antonella – è carino ed efficace e accosta due set cinematografici. Le opere del Gentili rispecchiano fedelmente l’essenza del povero Cristo in cui si rivede esattamente l’espressione filosofica del di Pasolini “il Vangelo secondo Matteo”, mentre nei dipinti rosso-sangue del Foresi richiamano altrettanto bene il film di Mel Gibson “La Passione di Cristo”. Ho curato anche Morresi, i due non si conoscevano, ma senza saperlo si toccavano con i loro lavori. Io ho fatto da trade-union per questa mostra”.

Giuseppe Gentili ha incontrato sempre difficoltà a trovare spazio e spazi sul suo territorio, oltre i confini locali ha riscosso sempre grandi consensi. Non è il solo, ma come lui ce ne sono tanti che vedono i propri lavori riconosciuti ed apprezzati anche in varie parti del mondo. “Perché lui in qualche modo era ancora avanti ed era puro – aggiunge Antonella Ventura – Aveva fatto già diversi anni fa quello che oggi sta avvenendo, ovvero il recupero delle macerie, un problema ambientale oggi sempre più grande. Gentili recuperava il ferro e le altre materie metalliche e le trasformava in opere d’arte. L’arte dell’immondizia.”

Oggi che non c’è più Giuseppe Gentili si sta prendendo grandi rivincite con il mondo intero, grazie al successo eccezionale che stanno avendo le sue poche ma significative opere (rispetto al patrimonio che custodisce nel suo museo laboratorio) nella chiesina di Sant’Antonio Abate di Matera, uno scrigno dove possono entrare solo 350 persone per volta (solo il 25 aprile Matera ha fatto registrare la presenza di un milione e mezzo di persone).

“Il bilancio è a dir poco strepitoso – conclude la curatrice Antonella Ventura – abbiamo registrato un grandissimo successo di pubblico e di critica e questo ci ha fatto un enorme piacere. Anche in questi ultimi giorni che restano si attendono moltissime persone e l’interesse è veramente grande, veder un pubblico così variegato, rimanere incantato davanti a queste opere è una grandissima soddisfazione. Poi vorrei aggiungere che questo è l’inizio di un progetto ancore più grande voluto dall’Unesco per Matera, con una visibilità più grande per la cultura, come Matera per il Mondo.”

Il prossimo 1 maggio a Camerino, nella chiesa di Santa Camilla Varano alle ore 19 si terrà una commemorazione in ricordo dello scultore Giuseppe Gentili.








Questo è un articolo pubblicato il 26-04-2019 alle 21:24 sul giornale del 27 aprile 2019 - 2577 letture

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