Enduro camerte in lutto per la scomparsa dell'amico Stefanelli

3' di lettura 23/12/2019 - La scomparsa dell’endurista Giuseppe Stefanelli, 60 anni autotrasportatore di Monghidoro (Bologna), avvenuta sabato scorso, ha gettato nello sconforto il mondo dei motori e dell’Enduro in particolare, compreso l’ambiente camerte dove era molto conosciuto.

L’uomo, con una fortissima passione per l’enduro ha perso la vista tragicamente sabato scorso, dopo essere scivolato con la moto nel fiume Santerno in località Ponte di Cornacchia (Firenze) durante un’uscita insieme ad un amico lungo l’Appennino sul versante toscano. I due amici si sarebbero trovati ad un certo punto davanti al fiume che era piena e forse, nel cercare di tornare indietro, una scivolata durante la manovra è stata fatale alla vittima. Il motociclista è stato inghiottito dalle acque e trascinato a valle. L’amico ha dato subito l’allarme e sono scattate le ricerche, ma il corpo senza vita è stato avvistato solo successivamente circa 10 km più a valle dal punto della caduta. E’ stato avvistato e segnalato nel pressi del ponte di un cavalcavia della linea ferroviaria dell’alta velocità nella frazione di San Pellegrino e recuperato dal reparto dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Firenze. Sulla disgrazia indagano i Carabinieri mentre il corpo è a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’esito della visita necrologica da parte del medico legale.

Fra gli ultimi a contattarlo, il presidente del Moto Club Camerino Stefano Ronconi, che ancora sconvolto e commosso ha vissuto così e a distanza quella tragica giornata di sabato scorso. “Ancora non riesco a crederci – dice Stefano Ronconi (ispettore della Polstrada di Macerata) – anche perché ci eravamo scambiati dei messaggi proprio quella mattina. Lo facciamo spesso e ci sentiamo anche frequentemente perché è un grande amico, e ci mandiamo vignette video e messaggi. Io gli ho risposto alle 10,45 di quella mattina poi non ho avuto più alcun segnale e solo nel pomeriggio ho saputo di quello che era successo. La notizia della sua scomparsa ha fatto subito il giro del web sui social in quanto Giuseppe era ben voluto e amato da tutto l’ambiente dell’enduro dal Nord a l Sud d’Italia. Era una persona squisita, sempre allegro e attivo, animava il paddock a tutti gli eventi ed era un grandissimo appassionato di moto d’epoca di enduro. Buono, generoso, sempre disponibile”.

“Inoltre a Camerino era molto legato – prosegue Ronconi – e quando la notizia si è diffusa qui in molti sono caduti nello sconforto, perché lo conoscevano tutti. Lo conoscevo dal 2010 quando partecipò alla manifestazione di Camerino col gruppo di Bologna. Era molto affezionato a noi e alla nostra città, non è mancato mai alle manifestazioni che si ripetono ogni due anni ed anche quando era infortunato nel 2016 è venuto uguale e si messo a disposizione per aiutare i piloti sul passaggio del famoso “Cavatappi” sul Monte Primo. Era un po’ l’anima del paddock ed un grandissimo appassionato e si metteva a disposizione non solo del nostro ma anche degli altri Moto Club.”

“La sua generosità e disponibilità l’ho riscontrata anche fuori dal mondo delle moto – conclude Ronconi – subito dopo il sisma mi chiamò dicendomi che sarebbe stara disposto ad ospitarmi a casa sua in caso di necessità. Un gesto che ricordandolo ora mi commuove ancora di più. Con lui avevo un rapporto speciale d’amicizia e per via nei nostri lavori, entrambi siamo spesso sulla strada, comunicavamo spesso. Questo lutto ci ha colpito profondamente sia come motociclisti che camerti”.

Il prossimo anno, ormai alle porte, cade l’anniversario della rievocazione della “Sei Giorni“ del 1974 e probabilmente il Moto Club Camerino penserà a qualcosa per ricordare l’amico-endurista Giuseppe Stefanelli, magari proprio sul “Cavatappi”, il punto da lui preferito.








Questo è un articolo pubblicato il 23-12-2019 alle 17:51 sul giornale del 27 dicembre 2019 - 1787 letture

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