Consiglio Comunale monotematico sul "Piano Sanitario Regionale": si propongano emendamenti che tutelino la salute dei cittadini

sanità ospedale 4' di lettura 21/01/2020 - Il giorno 13 gennaio 2020 dalle ore 17:00 alle ore 19:30 si è svolto nella città di Fabriano un Consiglio Comunale straordinario monotematico sul “Piano Sanitario Regionale” di imminente discussione e approvazione in Assemblea Regionale.

Le modalità di svolgimento del Consiglio Comunale sono state condivise in sede di capigruppo, che ha ritenuto efficace una diretta interlocuzione con coloro che, con eventuali emendamenti e con il loro voto in assemblea regionale, orienteranno le politiche sanitarie del prossimo triennio.

A tale scopo sono stati invitati sia i Consiglieri regionali, sia il Presidente della Regione Marche, sia i Sindaci dei Comuni dell’entroterra montano, accomunati da analoghe problematiche in ambito di ​​​​​​servizi sanitari e non solo.

Erano presenti i Sindaci dei comuni di: CAMERINO, ESANATOGLIA, GENGA, MATELICA (che rappresentava per delega anche i Comuni di CASTELRAIMONDO, GAGLIOLE, PIORACO), SASSOFERRATO E SAN SEVERINO.

Erano presenti: 19 Consiglieri Comunali del Comune di Fabriano.

Considerando l’assenza dell’intero Consiglio Regionale (fatta eccezione per la capogruppo di Fratelli d’Italia, Leonardi Elena, che, impossibilitata a partecipare, ha inviato un messaggio via mail da leggere durante il Consiglio), nonché del Presidente della Regione Marche, dott. Ceriscioli Luca, si ritiene opportuno informare i signori Consiglieri sui punti salienti della discussione.

A nome di tutto il Consiglio Comunale la Presidente del Consiglio dà lettura del documento condiviso in sede di capigruppo:

PREMESSO CHE:

1. Il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, incontra pesanti limitazioni nelle zone a ​​​​​​​ridosso delle fasce appenniniche. La realtà territoriale a cui ci si riferisce va da Camerino a Pergola e all'Alta Vallesina, poiché la questione sanitaria non è isolabile, ma è ​​​​​​​indissolubilmente collegata con altre questioni di assoluta rilevanza che coinvolgono le ​​​​​​​popolazioni residenti. I Comuni indicati, infatti, patiscono nell'insieme una serie di criticità e sofferenze identiche o ​​​​​​​quanto meno analoghe, non diverse da quelle che contraddistinguono le aree montane e ​​​​​​​pedemontane di altre parti d'Italia. Non tutti appartengono alla stessa Provincia, molti fanno ​​​​​​​parte delle Unioni Montane, parecchi sono ubicati nel cosiddetto cratere sismico;

2. È un dato di fatto che anche la nostra Regione, come tante parti del nostro Paese, sta ​​​​​​​vivendo una fase di stagnazione economica e di difficoltà di ordine sociale e civile; ma ​​​​​​​soffrono ancor di più e in modo singolare le zone montane e pedemontane.

Gli indicatori disponibili della realtà territoriale in cui viviamo offrono un quadro sconfortante di squilibri: alle carenze e alle fragilità in materia di strutture sanitarie, si uniscono le ​​​​​​​difficoltà nel mercato del lavoro, nelle attività produttive di beni e servizi, nelle infrastrutture e nelle vie di comunicazione. Il territorio montano e pedemontano ha delle peculiarità ​​​​​​​geomorfologiche che condizionano anche la viabilità e i tempi di percorrenza per ​​​​​​​raggiungere i presidi ospedalieri. In ogni caso i suoi abitanti hanno pari diritto ad usufruire di servizi di qualità;

3. La condizione della sanità montana e pedemontana è lacunosa per carenze di ​​​​​​​programmazione e sottodimensionamento del personale e depauperamento dei servizi. È ​​​​​​​noto come più di un reparto ospedaliero, in vari presidi, è stato soppresso, spesso senza un preavviso, da un giorno all’altro, mentre le professionalità e le eccellenze non vengono ​​​​​​​valorizzate né messe in condizioni di rispondere agli autentici bisogni delle comunità locali.

CONSIDERATO CHE:

Il “Piano Sanitario Regionale” è di imminente approvazione in Consiglio Regionale,

CHIEDIAMO AI CONSIGLIERI REGIONALI PRESENTI DI ESPRIMERE LA LORO POSIZIONE IN MERITO AL PIANO SANITARIO REGIONALE E IN PARTICOLARE SE INTENDONO ​​​​​​​PROPORRE IN SEDE DI DISCUSSIONE IN ASSEMBLEA REGIONALE DEGLI EMENDAMENTI, CHE VADANO NELLA DIREZIONE DELLA TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI DELLE ZONE MONTANE.

Dagli interventi di Sindaci e Consiglieri Comunali è emerso quanto segue (se ne offre una sintesi e si rinvia per chi volesse approfondire alla registrazione della seduta di cui si fornisce il link): ​​​​​​​https://www.youtube.com/watch?v=zajt04Z_dt0

1) L’affermazione del diritto alla salute (sancito dalla Costituzione e ribadito dallo Statuto ​​​​​​​regionale) e quindi del diritto di tutti i cittadini di usufruire di servizi sanitari di qualità, ​​​​​​​garantendo pari opportunità nell’accesso ai servizi stessi, tenendo conto delle peculiarità ​​​​​​​geomorfologiche del territorio montano;

2) La riorganizzazione della sanità a livello regionale non può basarsi esclusivamente su ​​​​​​​criteri numerici e quantitativi, né su criteri prettamente economici e di bilancio. In ​​​​​​​particolare si è sottolineato l’effetto devastante della determina n. 742 della Giunta ​​​​​​​regionale del 31 dicembre che ha causato la soppressione di reparti ospedalieri di ​​​​​​​eccellenza;

3) Si evidenzia un disegno specifico di smantellamento progressivo della sanità pubblica, ​​​​​​​attraverso una mancanza di programmazione per il reclutamento del personale sanitario e una corrispondente e non casuale crescita del settore privato;

4) La volontà dei Sindaci di istituire gli “STATI GENERALI” dell’entroterra montano con ​​​​​​​l’obiettivo, a breve termine, di elaborare un documento da sottoporre ai candidati alle ​​​​​​​prossime consultazioni regionali e, a medio e lungo termine, di fare rete e creare proficue ​​​​​​​sinergie, superando campanilismi o appartenenze politiche, attraverso progettualità ​​​​​​​condivise su temi e problematiche comuni (servizi, viabilità, infrastrutture).






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-01-2020 alle 10:26 sul giornale del 22 gennaio 2020 - 325 letture

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