Dall'entroterra grande preoccupazione della comunità ucraina: "Truppe vicine a Kiev, ansia e paura per i nostri cari" (foto e video)

3' di lettura 26/02/2022 - Nella nutrita comunità di ucraini dell’entroterra maceratese, l’escalation della guerra nel loro paese sta facendo salire la preoccupazione.

Tutta la notte si sono susseguiti contatti in lacrime con i propri famigliari rimasti in Ucraina. La situazione sta interessando tutto il territorio e da Kiev, a Kharkiv a Odessa alimenta la paura per i propri cari. Anche nelle zone ritenute ancora più tranquille regna la paura, unita alle possibilità di fuggire invocate dai parenti lontani che sono in Europa.

Le difficoltà e le scelte da prendere sono difficili. Per gli uomini c’è il richiamo alle armi, per donne e bambini le difficoltà di fuggire. Cominciano a scarseggiare i viveri di prima necessità a Kiev, colpita stamattina verso le ore 8,00 nel cuore, anche se nel palazzo divenuto già il simbolo dell'attacco alla capitale, non c’erano civili. Intanto gli Ucraini resistono, stanno organizzandosi anche con i civili che vengono riforniti di fucili, un po’ ovunque, ma soprattutto concentrandosi alle porte di Kiev.

"Siamo stati tranquilli fino a questa mattina – dice Mila da Kharkiv che ha parenti nel camerinese - ma manca il pane e anche l’acqua è già un problema, mentre ieri a 2 chilometri da dove sono io erano arrivati i primi razzi”.

“Ho figli e nipoti con bambini piccoli che vivono a Rivne – dice Anna che sta a Camerino – e tutta la notte sono stata davanti alla tv e al telefono. Ogni volta che non rispondono al telefono l’ansia e la paura sono sempre più grandi. Ho due figli, che a loro volta hanno bambini piccoli. Per loro è anche difficile fuggire, in quanto alle frontiere scarseggiano i viveri per i bambini. E’ difficile convincerli, non vogliono lasciare l’Ucraina. Sono molto preoccupata. La guerra da noi è ancora lontana, meglio stare a casa, almeno si ha un posto dove dormire”.

Irina, invece è originaria di Odessa, ma da molti anni è nelle Marche, prima ha lavorato a Camerino e ora invece è a San Severino Marche. Voleva tornare a marzo dai suoi familiari. “Ho molta paura - dice in lacrime al telefono e con il respiro in gola – le truppe russe sono vicine a Kiev - dice quando aveva sentito l’ultima volta i suoi figli che sono a Kiev – avevo programmato di tornare a marzo per 4 o 5 mesi, ma ora hanno bloccato tutto. Ho nipotini di 6 anni che ora sono sotto assedio, non riesco a pensare e immaginare cosa può succedere”.

Anche Lina, che è di Leopoli, ma vive e lavora Camerino, sta passando ore drammatiche. “Per dormire devo prendere le gocce – dice al telefono Lina – ho invitato più volte i miei figli e nipoti a venire in Italia, attraverso la Polonia, ma non vogliono abbandonare tutto. Ho paura per mio figlio che può essere richiamato in guerra. Tutti i giorni cerco di convincerli a venire in Italia”.

(Nel video sotto: un missile contro un condominio a Kiev, il condominio dopo l'esplosione, la telecamera di un appartamento all'interno del palazzo e infine la resistenza locale che si organizza in alcune piccole città ucraine. Nelle foto invece un razzo in mezzo alla strada a Kharkiv)

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Questo è un articolo pubblicato il 26-02-2022 alle 12:54 sul giornale del 28 febbraio 2022 - 684 letture

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