Crescimbeni nella storia della Corsa alla Spada, il preparatore Moriconi: "Una rimonta alla Mennea, studiata e voluta"

5' di lettura 26/05/2022 - La città si sta spogliando dei colori e delle strutture che hanno fatto da cornice alla 41esima edizione della rievocazione storica e 40esima della gara per la conquista di Spada e Palio, che sarà ricordata a lungo per l'incredibile rimonta del vincitore Daniele Crescimbeni (Sossanta) e il crollo totale a pochi metri dall'arrivo di uno dei favoriti Giacomo Fedeli che, stremato, non ha avuto più le forze per tagliare il traguardo. Una gara dalle tante emozioni, dietro la quale c'è un lavoro silenzioso, lungo e fatto di sacrifici da parte degli atleti. Pur essendo una gara popolare, per stare ai vertici c'è bisogno di una preparazione professionale, che però i partecipanti possono fare a secondo dei propri impegni (studi o lavoro).

Ci si prepara di squadra o singolarmente durante l’anno. Il giovane vincitore Daniele Crescimbeni ci teneva a vincere e si è preparato duramente con il suo personal coach Stefano Moriconi, ex vincitore di 2 spade negli anni '80, quando in gara c'erano tutti i big, da Scalla (il primo vincitore assoluto), ad Alberto Pennesi e Gian Luca Broglia (i tre leader che caratterizzarono le prime gare), fino all'arrivo del plurivincitore dei record Jimmy Pallotta che ha dominato per un decennio intero.

Crescimbeni non era del tutto sconosciuto, soprattutto agli addetti ai lavori e lo dimostrano le tattiche utilizzate dagli avversari, Fedeli (Di Mezzo) ha scelto di seminarlo e non ce l'ha fatta per poco, mentre Ricci (Muralto) che è stato a fianco fino all'inizio della salita poi non è riuscito a mantenere il passo all'allungo del sossantino. Una vittoria voluta, cercata a tutti i costi e preparata anche col sostegno dei suoi amici e tifosi, quella di Crescimbeni, che andiamo a conoscere meglio col suo preparatore atletico Stefano Moriconi.

Quali sono le caratteristiche principali del Crescimbeni corridore?
"Daniele sicuramente ha attitudini naturali per il mezzofondo veloce - dice il suo coach Stefano Moriconi - che aveva già messo in luce con me, quando da giovanissimo aveva iniziato a praticare l'atletica leggera, oltre ovviamente al calcio che ha sempre praticato, riuscendo a vincere gare sui 1000m nella categoria ragazzi e qualificandosi ai campionati nazionali di corsa campestre nella successiva categoria cadetti. Quindi un atleta veloce resistente".

Quest'anno in che modo avete impostato la preparazione per puntare alla vittoria?
"Il fatto che Daniele abbia per il momento lasciato il calcio ci ha permesso in questa stagione agonistica di programmare allenamenti adatti ai 1500 mt, cosa che nelle precedenti 3 edizioni (2017, 2018 e 2019) non è stato possibile, costruendo quindi una buona base aerobica senza tralasciare l'aspetto della forza e naturalmente di quello lattacido, che nel finale di questa gara, negli ultimi 200 mt circa in salita, è notevole. Per quanto riguarda invece la tattica di gara, Daniele vantando un ottimo spunto finale, già messo in mostra precedentemente con il 7° posto nella precedente edizione, doveva semplicemente arrivare a ridosso del battistrada in buone condizioni per piazzare il suo temibile sprint, cosa che appunto si è verificata".

Che emozione ha provato quando Daniele ha tagliato per primo il traguardo?
"Mi è sembrata la rimonta di Mennea alle Olimpiadi di Mosca 1980 quando si aggiudicò un oro nei 200 mt, che sembrava impensabile, visto che aveva quel distacco dall'avversario, pertanto Daniele ha suscitato veramente una grandissima emozione in tutti i presenti per come è riuscito a conquistare la spada".

Cosa significa allenare più atleti o puntare su uno solo per una gara come la Corsa alla Spada?
"Chiaramente il rapporto che si ha col singolo atleta è totalmente differente rispetto a quello che si ha allenando una squadra soltanto per alcuni giorni della settimana. Ad esempio con Daniele ci siamo sentiti quasi giornalmente per verificare la programmazione settimanale e quindi eventualmente poter adattare al meglio i nuovi allenamenti anche in base ai risultati ottenuti. Poi in uno sport singolo l'allenatore deve vestire anche i panni dello psicologo nei confronti dell'atleta, mentre quando si fa il preparatore atletico ad esempio nel calcio questo spetta principalmente al mister. C'è poi da riconoscere la notevole applicazione di Daniele negli allenamenti nel poco tempo libero a disposizione, nonostante il gravoso impegno universitario ad ingegneria meccanica, riuscendo anche ad ottenere un profitto eccellente. Come si suol dire una vittoria voluta e costruita da un ragazzo eccezionale sotto tutti i punti di vista e ne ho conosciuti parecchi di ragazzi in ambito sportivo".

Com'è cambiata la corsa alla spada dagli anni '80 ad oggi, percorso a parte?
"Il ricordo è ancora molto vivo, la corsa in quegli anni '80 era davvero sentitissima nei terzieri per il cosiddetto senso di appartenenza, basta pensare solo a quando si leggevano le formazioni dei partecipanti la sera del "Focaraccio" accompagnate da autentici boati da stadio, con una folla che gremiva totalmente Piazza S. Venanzio. Quindi la notevolissima partecipazione delle tifoserie in quei giorni di festeggiamenti: in memoria ho ancora lo stendardo del mio terziere di Sossanta alla partecipazione della mia prima Corsa alla Spada nel 1984 a 16 anni "Bronx is Magic" e poi dello sfottò per la nostra vittoria del Palio di quell'anno con un Palio di legno con scritto fac-simile appeso sulla fontana di Piazza S. Angelo (ora Piazza Garibaldi) nel terziere di Mezzo, che in quell'anno sembrava favorito. Da un punto di vista tecnico in quegli anni ci sono stati i migliori atleti della storia della Corsa alla Spada, che hanno corso insieme e quindi il livello mediamente era più alto".








Questo è un articolo pubblicato il 26-05-2022 alle 17:41 sul giornale del 27 maggio 2022 - 922 letture

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