La salvezza del giovane Camerino e il futuro di mister Tiburzi: "Una stagione dura, ora puntellare la rosa"

5' di lettura 09/06/2022 - La giovane squadra biancorossa ha chiuso la stagione nel girone C di prima Categoria a metà classifica precisa, 8° posto, con 39 punti e con un equilibrio sia nei risultati che nel fatto di gol fatti e subiti, dimostrando quanto siano stati importanti da un lato le 10 vittorie ottenute e dall’altro i gol fatti (27 nei risultati positivi) e subiti (32) nelle 11 sconfitte patite.

In sostanza una squadra che è riuscita nei momenti cruciali a rendersi pratica e concreta, mentre qualche indecisione di troppo dovuta a inesperienza e qualche assenza importante è stata pagata a caro prezzo. Ad un certo momento della stagione, una fase cruciale a metà girone di ritorno, i biancorossi hanno attraversato un momento di crisi di identità, seguito alla perdita di giocatori esperti dopo la sosta al giro di boa, ma hanno saputo reagire, dimostrando di avere i mezzi per competere anche contro le big.

In una squadra già giovane in partenza per media di età, sono stati tutti i baby impiegati da Tiburzi a reagire e conquistare la salvezza in anticipo, quando incombeva l’ombra dei play-out. Diversi i giovani che si sono messi in luce e sui quali il Camerino punta per il futuro, da quel Koffi Adje Emanuel (classe 2004) ai vari Zeno Lattanzi, all’attaccante della Juniores Prince Assuan, a Francesco Rinozzi, allo sfortunato Andrea Paganelli (fermato da un grave infortunio nel momento migliore), ma tutti hanno reagito e voluto trattenere un mister Tiburzi, che aveva anche maturato l’idea di farsi da parte per dare la cosiddetta scossa di reazione.

Proprio con il tecnico del Camerino Andrea Tiburzi, facciamo il punto sulla stagione conclusasi, vinta dal Matelica (promosso in Promozione), che ha visto andare ai play-off Casette Verdini, Elfa Tolentino, Appignanese e Montemilone Pollenza nell’ordine, mentre è retrocessa direttamente la San Biagio ed ai play out si giocano la permanenza nella categoria Villa Musone, CSKA Corridonia, San Claudio e Pioraco.

Mister Tiburzi, partiamo con un bilancio generale dopo una salvezza anticipata e arrivata dopo un momento delicato nella seconda parte del campionato.
“Sono molto soddisfatto di com’è andata la stagione, considerando le tantissime difficoltà che abbiamo avuto dalla prima giornata fino all’ultima. Devo dire che i ragazzi sono stati veramente bravi e mi hanno veramente meravigliato per la maturità e l’impegno che ci hanno messo e questo risultato è tutto merito loro”.

Cosa ha detto loro, oppure cosa ha fatto per superare quel momento di difficoltà arrivato in una fase importante del girone di ritorno e dove sembrava addirittura che lei potesse abbandonare la guida tecnica?
“Niente di particolare. Io ci ho messo poco di mio, ci hanno messo tanto loro con tanta motivazione. Abbiamo fatto le ultime 10 partite veramente con prestazioni di altissimo livello, perché affrontavamo 5 delle prime sei della classifica e abbiamo perso solo con il Pollenza, per il resto abbiamo fatto sempre risultato, abbiamo vinto due scontri diretti in trasferta nel giro di 3 giorni a San Claudio e a Corridonia con il CSKA. I ragazzi ci hanno messo tutto quello che avevano dentro e quindi, ripeto, è solo ed è esclusivamente merito loro”.

Qualche rimpianto per non essere andati ai play-off, che la squadra (a mio avviso) ha dimostrato di valere?
“La realtà è che noi siamo partiti con una rosa che poi di fatto non abbiamo mai avuto a disposizione. Per cui è inutile avere rimpianti. Secondo me, c’è da valorizzare quello che è stato fatto, perché non ci dimentichiamo che il Camerino, dalla prima giornata fino all’ultima ha schierato sempre un 2004, un ragazzo che nella prima parte del campionato aveva 16 anni e nella seconda 17, ma non solo uno, spesso ne sono scesi in campo anche 2 o 3. Abbiamo giocato anche con più di metà squadra composta da ragazzi nati dal 2000 in poi. Sono tutti ragazzi, menzionarne uno in particolare non ha senso, li ho fatti giocare perché sono bravi e non perché mancavano delle persone. Sono ragazzi giovanissimi, che devono crescere col tempo, fare esperienza, però hanno qualità anche per militare in campionati più importanti”.

Oltre a tutte le problematiche relative a infortuni e assenze varie, quanto ha influito il fatto che si è arrivati da un anno di stop a causa della pandemia? In che modo ha pesato?
“Ha influito tantissimo, perché nella gestione delle forze, degli allenamenti, non è stato facile riprendere e c’erano giocatori che all’inizio hanno fatto una fatica enorme, perché magari hanno patito di più quest’interruzione forzata, altri invece muscolarmente hanno reagito meglio, poi non c’era più l’abitudine a sostenere lo sforzo della partita. Lo abbiamo visto anche ad alti livelli, figuriamoci nei dilettanti. Questo è stato un elemento assolutamente determinante”.

Per il futuro mister Tiburzi che farà? Resterà al Camerino?
“C’è stato un colloquio informale con la società, ma nulla di particolare. Ci siamo detti di risentirci tra qualche giorno, adesso ci prendiamo un po’ di riposo perché la stagione è stata dura, poi, se ci saranno i presupposti per proseguire insieme, lo faremo”.

Se proseguirete insieme, cosa servirà al Camerino per migliorarsi ancora rispetto alla stagione appena conclusa?
“Servirà, innanzitutto, di conservare una buona parte della squadra dell’anno scorso e andare a puntellarla in due o tre ruoli, dove magari quelle persone di esperienza permettono ai ragazzi di maturare e rendere ancora di più e giocare in maniera più tranquilla. Credo che un pizzico di esperienza in più possa migliorare la forza della squadra, considerando anche che il prossimo anno ci saranno tanti fuori quota in Promozione ed Eccellenza, per cui qualche giocatore più esperto scenderà in Prima Categoria, così sarà un campionato ancora più difficile dal punto di vista dell’esperienza”.








Questo è un articolo pubblicato il 09-06-2022 alle 12:32 sul giornale del 10 giugno 2022 - 682 letture

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