Il Premio Betti incorona D'Agostino

3' di lettura 10/06/2022 - Il XVIII premio nazionale di drammaturgia Ugo Betti incorona “Un quarto di secolo” di Alfonso D'Agostino, residente a Milano.

Andato in scena all’Auditorium Bocelli di Camerino, il premio è stato assegnato all’opera che è stata definita un complesso drammone in tre atti che evidenzia una scrittura quasi sempre efficace, fondata da un lato sul ritmo della narrazione - aspetto importante nel suo trasferimento sul palcoscenico - e dall'altro sull'originalità della trama. E' una vicenda distopica, che si svolge in un luogo e in un tempo imprecisati (e tuttavia in epoca postpandemica, dove sono i pro-vax ad essere diventati fuorilegge), capace di aprire uno squarcio livido (nonostante un sottofondo moralistico forse troppo evidente) su di un mondo governato dalla dittatura dei "cattivi", i quali rovesciano l'etica comune per fornire solide fondamenta a uno Stato in cui il cittadino è visto come un impedimento al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal burocratico governo dei pochi e malvagi. Quella raccontata dal dramma è una società basata su di un'economia malthusiana nella quale le risorse di qualsiasi natura, comprese quelle umane, vengono razionate con tutti i metodi illeciti possibili, a vantaggio di un'amministrazione preoccupata solo dei sordidi interessi di una ridotta nomenclatura autocratica. Un apprezzabile colpo di scena, poiché tutti i personaggi hanno comunque un passato, rovescerà i termini della questione, utilizzando accenti e atmosfere che richiamano le maggiori opere bettiane.

Segnalati: “Petru - processo in città con vista mare” di Antonio Basile, residente a Bacoli (NA) e “Per alzata di mano” di Fabio Sicari, residente a Bergamo. Nel corso del pomeriggio sono stati consegnati anche i premi alla carriera alle attrici Marzia Ubaldi ed Emanuela Moschin da parte del Centro studi teatrali e letterari "Ugo Betti" di Camerino, città natale del drammaturgo-magistrato che per la sesta volta ha assegnato un riconoscimento alla carriera, motivato dalla qualità e dalla diffusione dell'opera teatrale bettiana.

Quanto alle opere segnalate. Pur con qualche schematismo, Petru ritrae Napoli, città difficile, che brucia nella camorra la sua gioventù senza prospettive. Il testo mostra due fratelli – uno che ha scelto la scorciatoia della violenza e del sopruso criminale; l’altro studente, ma incapace di prendere posizione, di “fare l’eroe”. I personaggi più veri, però, sono le donne: Constanta, moglie della vittima della sparatoria dei camorristi, il romeno Petru; Filomena, ex contrabbandiera e ora venditrice di banane, voce profonda di Napoli; la madre dei due fratelli. Pur con qualche scena abbastanza scontata, il testo rivela, anche grazie all’uso della lingua napoletana, vari momenti felici teatralmente, con canzoni e momenti di gruppo che contribuiscono a rendere la polifonia di una città sospesa.

Per alzata di mano, al pari del lavoro premiato fa i conti con la pandemia, colta nel momento più buio, quello dell'autunno 2020. Se tuttavia in Un quarto di secolo la pandemia costituisce solo lo sfondo per la costruzione di una complicata trama distopica, in questo testo fatto di soli dialoghi e praticamente privo di azioni e accadimenti (salvo nel finale), si decide addirittura di portare alla sbarra il Covid stesso, debitamente personificato. Il procedimento giudiziario sarà l'occasione per una requisitoria sui problemi drammatici patiti da un mondo governato dalle forze del male, che vogliono sfruttare anche le pandemia (forse da loro stesse provocata) per i loro scopi criminali e quindi avversano la scoperta di un provvidenziale vaccino (ulteriore punto in comune con Un quarto di secolo). Un colpo di scena alla fine porta al rovesciamento provvidenziale, tanto inverosimile drammaturgicamente quanto improbabile nella realtà, con il bene che prevale sul male e con i due soli personaggi in scena, Covid e Giudice, che si svelano come le anime (buone, appunto) di due morti a causa del terribile virus.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-06-2022 alle 23:32 sul giornale del 11 giugno 2022 - 359 letture

In questo articolo si parla di cultura, camerino, comune di camerino, comunicato stampa

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