Osvaldo Boni lascia la direzione di TvCentroMarche: "Fare tv nelle Marche è impossibile, ma è stata un'esperienza bellissima"

4' di lettura 12/07/2022 - Dopo oltre 40 anni di Tv, alla guida dell'emittente regionale TV Centro Marche (con sede a Jesi), l'ingegner Osvaldo Boni ha passato il testimone di leader ad una nuovo Cda, che è stato nominato proprio nei giorni scorsi.

All'età di 70 anni, di cui la maggior parte trascorsi dietro la scrivania da direttore e amministratore delegato della testata televisiva più seguita in regione fra quelle private, Osvaldo Boni (di origini piorachesi, ma residente a Matelica) ha raggiunto la meritata pensione ed ora potrà seguire più da vicino la propria famiglia. Un decano di quelli che hanno scritto una lunghissima pagina di storia dell'emittente jesina, che è stata a sua volta innovativa per diverse scelte, ma che ha avuto sempre un punto di forza nell'informazione locale, lanciando diversi volti noti come giornalisti, passati poi anche alla Rai.

La sua è una storia particolare, considerato che proveniva da tutt'altra realtà, per poi scoprirsi grande amministratore, intuitivo produttore e lungimirante direttore. Come, quando e perché è entrato nel mondo dell’informazione ed a TVCM?
“Lavoravo in Merloni - dice Boni - comunque la tv per come andava, peggio non poteva fare di sicuro. Per chiunque sarebbe stato un successo. Fare Tv nelle Marche è impossibile. Non ho mai capito il perché mi affidarono quel ruolo, forse serviva un ingegnere, forse un carabiniere, forse un omone”.

Lei ha fatto la storia di TVCM, in che modo è riuscito a farla diventare la tv più seguita in Regione?
“Fare Tv nelle Marche è impossibile: l’orografia impone grossi investimenti che trascinano costi di gestione elevati, non compensati alla bassa popolazione. Per raggiungere un equilibrio stabile era necessario allargare la nostra offerta, trovando segmenti particolarmente interessati che si integrassero nell’attività televisiva, i cui costi si avvantaggiavano da quelli già esistenti, diventando marginali. Da sempre TVCM è la tv più seguita tra le locali ed ha sempre prodotto utili di bilancio e distribuito dividendi. TVCM negli anni ha continuato a generare flussi di cassa positivi seppur in un contesto di grandi complessità, dando prova di resilienza, anche in tempo di Covid-19, mostrando un utilità marginale di circa il 50%. E’ come dire che per ogni 100 euro di ricavi, 50 euro sono di margine”.

Qual è stato il segreto del successo della tv, oltre l’informazione che è stata sempre in primo piano?
“Siamo entrati da una porta laterale (in questo siamo stati guardati con sospetto). La nostra formula fu una rottura con il giornalismo mummificato tipico degli anni ’80. Non più bambagia sulle notizie, non più domande lunghissime che già presupponevano la risposta, non più inquadrature larghe che rendevano difficile riconoscere il conduttore, ma un linguaggio semplice, un vocabolario ristretto e comprensibile, quasi a prendere per mano il nostro pubblico anche quello meno colto. Per il resto, ho fondato nel 1985 una società di marketing e produzioni documentaristiche “video Comunicazioni”, quindi, nel 1986 ROVECA Società di produzioni di “Telenovela” (TOPAZIO è stata la telenovela più seguita su Rete4). Nel 1990 TVCM S.p.a. è stata socio fondatore della “Lux” ( che ha prodotto Don Matteo). Dal 1991 al 2018 TVCM è stata proprietaria di RADIOECO. La società (S.p.a.) annoverava tra i soci: Francesco Merloni (uscito nel 2021) e Gennaro Pieralisi, entrambi al 45% con una visione molto strategica, capace di coniugare gli obiettivi di business con la volontà (missione) di contribuire all’informazione locale".

E' stato il primo direttore ad adottare (almeno fra le tv regionali) l'inquadratura del primo piano all'americana per le conduttrici del TG. E' stata questa un'altra mossa vincente?
"Un'inquadratura stretta, quasi la lettrice fosse ospite alla tavola del telespettatore all’ora di cena. Si è cercato di non tradire il diritto di cronaca, quello di critica e nemmeno l’interesse pubblico della notizia".

TVCM è stata un’emittente che ha formato diversi giornalisti passati poi anche alla Rai, anche questo è un motivo d’orgoglio a livello personale?
“Lavorare con me è stato facile e difficile: facile se tu vuoi vincere, difficile per quelli che pensano che tutti hanno responsabilità nei loro confronti, senza che loro ne abbiano verso gli altri. Vale il detto: i direttori non si amano, si rimpiangono”.

Di cosa hanno bisogno le Tv locali per sopravvivere?
“L’industria dei media locali conserva una robusta dimensione emozionale e sociale, costituendo un assetto strategico con un impatto pressoché totale sul territorio”.

Com’è stata questa lunga esperienza e che consiglio può dare per il futuro?
"Per me è stato tutto talmente bello ed è trascorso così rapidamente che sembra impossibile distinguere tra sogno e realtà. Da marchigiano mi auguro che TVCM rimanga un importante riferimento nell’informazione indipendente ed un valido strumento di sostegno per le economie locali. Da sempre la politica televisiva di TVCM è di aggiungere un'alta offerta informativa ai cittadini, mantenendo chiara l’identità della rete, anche in un momento cruciale come questo".








Questo è un articolo pubblicato il 12-07-2022 alle 18:15 sul giornale del 13 luglio 2022 - 2616 letture

In questo articolo si parla di attualità, matelica, angelo ubaldi, articolo

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