Fiastra, 45enne accusato di falso e truffa aggravata per aver beneficiato del Cas: prosciolto

2' di lettura 14/07/2022 - Prosciolto dalla Procura della Repubblica di Roma perché il fatto non sussiste dall'accusa di falso e truffa aggravata per aver beneficiato del Cas (Contributo statale di autonoma sistemazione) senza averne diritto.

L'imputato avrebbe ottenuto anche una Sae (Soluzione Abitativa di emergenza). Protagonista della vicenda un 45enne originario di Fiastra, Patrick Bresciani, che in quel periodo viveva a Bolzano e circa un mese prima del terremoto, aveva deciso di riprendere la residenza a Fiastra, dove aveva la casa di famiglia e l'intenzione di tornare. Ad ingarbugliare ancor di più la vicende, c'è stato il fatto che l'accredito del contributo veniva effettuato su un suo conto corrente che il quel momento aveva a Roma, per questo della vicenda si è occupato il tribunale della capitale.

L'uomo infatti, aveva già programmato di avviare una tabaccheria a Roma e stava avviando tutte le procedure, ma nel bel mezzo di tutta questa burocrazia, legata al trasferimento di residenza ed all'organizzazione per la nuova attività, si è ritrovato anche in difficoltà economiche, in quanto l'inchiesta giudiziaria aveva portato al blocco del suo conto corrente. Per gli uomini delle Fiamme Gialle non ne avrebbe avuto diritto, per cui è scattato il procedimento giudiziario. Nell'accusa si contestava anche il fatto che non aveva nemmeno le utenze dell'abitazione di Fiastra intestate a suo nome, che infatti riportavano ai suoi genitori.

Per difendersi, Bresciani si è rivolto all'avv.to Tiziano Luzi (del Foro di Macerata, nella foto), che ha dovuto lavorare a lungo per fare chiarezza sull’intera vicenda, alla fine riuscendovi. "Il mio cliente è stato indagato quando aveva casa a Bolzano - precisa l'avv. Luzi - ma era in procinto di lasciarla e di trasferirsi a Fiastra, senza sapere certo che poco tempo dopo ci sarebbe stato il terremoto. Dimostrare tutti i passaggi della vicenda non è stato facile, in quanto la casa era ancora intestata ai suoi genitori e i testimoni affermavano che lui non ci abitava e non lo vedevano mai. Infatti era a Bolzano, dove ancora abitava e lavorava. Penso che non era nelle intenzioni del cliente prendere la residenza da un'altra parte, in questo caso nel suo paese d'origine, dove poi è arrivato il sisma, con lo scopo di lucrare poi denaro pubblico. Diciamo che lui si era trasferito a Fiastra e lì aveva posto il domicilio stabile e continuativo. Solo momentaneamente aveva ancora la casa in affitto a Bolzano, che era in procinto di lasciare come poi comunque ha fatto. Alla fine è stato prosciolto da ogni accusa".








Questo è un articolo pubblicato il 14-07-2022 alle 18:47 sul giornale del 15 luglio 2022 - 661 letture

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