Camerino al bivio, arriva il big match con l'Appignanese. Tiburzi: "Ci vuole equilibrio, gara da affrontare al massimo dell'intensità"

5' di lettura 07/03/2023 - Dopo la pesante sconfitta di Caldarola nel turno precedente, dove la prestazione ha confermato un periodo poco felice come dimostra un solo punto conquistato nelle ultime tre partite, il Camerino si appresta ad affrontare un altro big match, quello con l’Appignanese in casa di sabato prossimo.

Le due squadre sono divise da soli 3 punti, mentre la capolista Elpidiense Cascinare è ancora più lontana (a 4 lunghezze) dal Camerino. Con 8 turni al termine ancora tutto può succedere, ma per il gruppetto di testa questa sfida di Camerino si preannuncia come un crocevia. Il rallentamento del Camerino è probabilmente anche frutto delle troppe ed importanti assenze arrivate tutte nel momento cruciale come quelle dei due difensori Lucaroni (che ne avrà ancora per parecchio) e Di Luca (che ha ripreso ad allenarsi ma difficilmente sarà in n campo sabato, quindi dei due centrocampisti pensanti come Salvetti e Cottini (anche loro in in ripresa ma in forse).

E’ un Camerino che ha cercato di arrangiarsi non snaturando il proprio atteggiamento, anche se nelle ultime gare, per cercare di tenere il passo di un’Elpidiense che ha ripreso a correre, ha provato schierare tutto il suo potenziale offensivo (finalmente recuperato in toto). L’analisi sul periodo e in previsione futura la facciamo con il tecnico Andrea Tiburzi.

Mister cosa sta succedendo al Camerino, è un periodo di crisi solo di risultati?
“Non solo di risultati, Diciamo che ultimamente abbiamo altalenato le prestazioni, quindi, quando si commettono degli errori in un campionato così equilibrato è difficile portare a casa il risultato. Possiamo dire che con il Montemilone Pollenza abbiamo fatto una buonissima prestazione, ma abbiamo commesso un errore e mezzo e rischiato di prendere due gol. A Caldarola gli errori sono stati di più e credo che alla fine abbiamo perso meritatamente”.

Però bisogna riconoscere che il Camerino nel momento cruciale del campionato ha perso i propri pilastri del suo impianto di gioco, vale a dire i due centrocampisti e i due difensori di esperienza e malgrado lei ha cercato di barcamenarsi con il gruppo a disposizione, questo potrebbe aver influito sia sul calo di prestazioni e quindi dei risultati?
“Che sia meglio avere tutti a disposizione è un dato di fatto. Che da tanto tempo abbiamo dei problemi è vero anche questo, ma è inutile parlarne perché così non risolviamo nulla e dobbiamo soltanto di ottimizzare le prestazioni con quelli che scendono in campo: tutti gli altri discorsi rischiamo di creare degli alibi che invece non vanno bene, perché la squadra è composta comunque da 23 elementi, poi ci sono delle differenze a livello di esperienza che è normale, però noi dobbiamo fare meglio perché possiamo farlo”.

Guardando al campionato, ancora non è tutto compromesso per la corsa al vertice, però se ad un certo punto per continuare quel sogno e sapendo che il ritorno è sempre più difficile, che gli infortuni possono capitare, così come tanti altri fattori e che il Camerino ha tenuto un ritmo altissimo di prestazioni che probabilmente ha influito, non sarebbe stato opportuno cercare qualche rinforzo sul mercato?
“Adesso è facile dire che era meglio prendere qualcuno. Diciamo che si sono verificati anche degli infortuni francamente non prevedibili. Ad esempio è stato colpito il reparto dove siamo più attrezzati, che è quello difensivo. Questo era anche imprevedibile ed era anche poco logico andare a prendere un difensore per un reparto dove siamo coperti bene. Però io non credo tanto a queste cose. La società ha impostato un discorso programmatico ben preciso e secondo me andare a cambiare le carte in tavola in corsa non va mai bene. Poi abbiamo iniziato con la società un discorso di crescita, che probabilmente, anzi sicuramente, è stata elevata nel breve periodo, ma questo non ci deve distogliere da quello che è il programma, che è di far maturare sempre più questa squadra per ottenere obiettivi sempre più alti. L’anno scorso ci siamo salvati a tre giornate dalla fine, credo che quest’anno abbiamo una situazione ottima, però non ci dobbiamo sedere e pur consapevoli che ci sono delle difficoltà dobbiamo dare il massimo, pensando una partita alla volta, poi vediamo alla fine dove siamo arrivati”.

Nelle ultime partite ha tentato appunto di adeguarsi alla situazione ed ha messo in campo un Camerino a trazione anteriore, cercando di sfruttare tutto il potenziale offensivo, ma non è bastato?
“Ci vuole equilibrio. Ad esempio con la Settempeda abbiamo giocato con i tre attaccanti ed abbiamo fatto un’ottima partita, il sabato successivo a Montecosaro con gli stessi dall’inizio abbiamo invece fatto una brutta prova, per cui non è quello il problema. Il discorso è che la squadra deve stare in campo in una certa maniera, organizzata, compatta, lottare su tutti i palloni, poi le partite si possono vincere con mezza punta o con sei”.

Sabato c’è l’Appignano, una gara per entrambe da dentro o fuori per puntare ancora al vertice. Come arriva il Camerino a questa sfida, in quali condizioni e che partita sarà?
“Per noi non è una partita da dentro o fuori. E’ una gara da affrontare con la massima intensità perché siamo consapevoli che l’Appignano è una squadra molto forte e noi non ci dobbiamo snaturare. Dobbiamo fare la partita come le abbiamo fatte quasi sempre, cioè andando in pressione, con coraggio, organizzati e cercheremo di presentarci nelle migliori condizioni possibili. Diversi giocatori che sono acciaccati, in settimana si stanno allenando, li valuteremo con calma, ma sicuramente chi scenderà in campo dovrà essere in ottime condizioni, quindi decideremo solo alla fine su chi giocherà”.








Questo è un articolo pubblicato il 07-03-2023 alle 12:32 sul giornale del 08 marzo 2023 - 786 letture

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