Il Camerino si riavvicina alla capolista, sempre più importante lo scontro diretto. Lucaroni: "Sarà una partita storica"

6' di lettura 28/03/2023 - Il Camerino si riavvicina alla capolista Elpidiense Cascinare (bloccata in casa dal Montecosaro) rimontando in extremis sul P. Recanati (ancora decimato dalle espulsioni) ed il campionato si ravviva di nuovo per la corsa al vertice.

Per la prima volta i biancorossi vincono mandando in goal il loro tridente che Tiburzi aveva eventualmente in testa fin dall’inizio, ma che non ha potuto schierare quasi mai fino ad ora, per il lungo infortunio di Aquilanti. Nell’ordine Montecchia, Duca e lo stesso Aquilanti la ribaltano e trascinano il Camerino a -4 dall’Elpidiense, regalando emozioni d’altri tempi (come apparso sui social dai commenti dei tifosi).

Per un finale incandescente in vetta, con il Camerino che ha ritrovato continuità il Camerino dovrebbe ritrovare anche il proprio capitano ed esperto Paolo Lucaroni, che sta recuperando da un infortunio grave al ginocchio e fa il punto sui suoi visti con sofferenza dalla tribuna.

Innanzitutto come stai, hai ricominciato ad allenarti?
“Ho ricominciato a fare un po’ di lavoro di forza per il mantenimento della muscolatura – dice Lucaroni - il ginocchio sta rispondendo bene e pian piano cercherò di tornare nel gruppo il prima possibile. Mi dispiace non poter essere stato d’aiuto per i compagni per due mesi, però spero di riuscirci per il finale di campionato”.

Quanto si soffre a stare fuori, per un giocatore come te, una bandiera e un pilastro importante, in una stagione che sta vedendo il Camerino protagonista?
“Molto, perché non tutti gli anni e in tutti i campionati si trova una società, una squadra e un allenatore che ti danno la possibilità di disputare un campionato di alto livello ed essendo uno del gruppo storico, stare fuori per una decina di partite è dura tra la voglia di rientrare e stare in campo a dare l’anima con i compagni, non si può capire quale peso ti mette addosso non esserci”.

Come lo hai visto il Camerino da fuori, tu che c’eri anche l’anno scorso ed hai potuto vivere questa trasformazione totale in positivo e che quest'anno ha sofferto proprio quando sono venuti meno troppi giocatori importanti tutti insieme?
“Il problema fondamentale in queste categorie è che si va avanti con il gruppo e, diciamo, che il nostro non è solo un gruppo di compagni di squadra, ma una famiglia, perché dal ragazzino di 18 anni al più anziano 30enne è una goduria vivere lo spogliatoio, sia in allenamento che fuori. Ovviamente i risultati sono venuti meno tra febbraio e inizio marzo perché come tutte le squadre (succede anche tra i professionisti) quando ti mancano troppe pedine fondamentali (pur senza togliere ai ragazzi che si impegnano) con 4, 5 infortuni che arrivano tutti in una settimana e poi anche lunghi, il peso si fa sentire. Comunque tutti hanno dato il massimo e fatto soffrire gli avversari. La mia squadra l’ho vista sempre attenta e battagliera sempre e comunque, aiutando anche moralmente a chi da fuori soffre come loro”.

Il salto di qualità dallo scorso anno, considerato che la rosa è per il 90% la stessa è dovuto ad una autostima che aveva conquistato strada facendo e costruito a cavallo tra i due campionati e che vi ha portato ai livelli di squadre costruite tecnicamente più blasonate come Appignano, Settempeda e l’attuale capolista Elpidiense?
“Sì è come dico sempre nello spogliatoio, l’autostima, penso sempre che è difficile tutti gli anni stare su posizioni importanti in classifica. Il fatto è che vincere aiuta a vincere e quando abbiamo fatto la striscia positiva di 9 vittorie consecutive, noi entravamo in campo dando l’anima e aiutandoci a vicenda, eravamo concentrati sull’obiettivo (ma come è stato sempre) consapevoli che il risultato arrivava. L’importante è fare una prestazione mentale e fisica di un certo livello”.

E’ tornato quel Camerino continuo dei risultati, anche se col Porto Recanati ha faticato.
“E’ tornato il Camerino di sempre, ma c’era anche prima e c’è sempre stato, poi adesso è ancora più difficile perché in questa ultima fase del campionato le cose si complicano per tutti in quanto ogni avversario lotta per un obiettivo, chi per la salvezza, che per i play-off, non si accontenta nessuno, per cui si vanno ad affrontare partite con un livello di attenzione e di gioco abbastanza alto e ci sta soffrire. Sabato scorso la squadra di mister Fondati ha fatto vedere buone cose in campo e tra il primo e il secondo tempo ci ha messo in difficoltà, però penso che in campo si è visto che il Camerino è un gruppo che non molla mai e alla fine il risultato arriva”.

Come vedi questo incandescente finale che per il vertice passerà attraverso lo scontro diretto, con uno spareggio quasi improbabile visti i 3 punti in palio a gara?
“A pari punti ci si arriverà solo se loro pareggiano una partita e noi le vinciamo tutte, ma noi oltre che alla leader dobbiamo avere un occhio di riguardo a tutte le altre a partire dal Cska Corridonia per la sua classifica complicata, dobbiamo fare attenzione ad un’Esanatoglia che in casa e che con il neo mister Ortolani sarà dura fare risultati, abbiamo l’Elfa Toelntino dopo lo scontro diretto, poi il Montecosaro che punta ai play off. Sono tutte partite difficilissime. Ovviamente lo scontro diretto col Cascinare è il più sentito, ma solo per la classifica. Affrontiamole una alla volta poi vedremo. Lo scontro diretto, contro una squadra che ha una rosa importante sotto tutti gli aspetti, sarà una partita che negli ultimi anni in queste categorie non saprei quante e se ce ne sono state per l’importanza anche della lotta finale. Ovviamente facevo il discorso di non guardare la classifica, ma se andiamo a confrontarla con quelle degli altri gironi dove con 53 e 54 punti si è primi in classifica, mentre noi siamo a 56 e siamo a 4 punti dalla leader, significa che noi stiamo facendo benissimo e purtroppo, per sfortuna… grazie ad una squadra veramente forte che è davanti, siamo sempre sul pezzo e stiamo facendo un campionato di alto livello”.

Quanto ha influito il cambiamento societario sul rendimento della squadra?
“La società ha influito molto, perché ha inserito persone nuove, tra queste una figura importante come quella del team manager Andrea Pergolesi che lavora tra società, spogliatoio, mister, ragazzi della juniores, insomma sta facendo un lavoro incredibile sotto l’aspetto umano e non solo e bisogna dare atto a questi nuovi ragazzi e al presidente che hanno creato una bolla intorno ad una società che è sempre invidiata da tutti e che oggi sotto il profilo sociale, umano e di valori in generale ha alzato di tanto l’asticella. Un grande plauso per tutti che ci dedicano tempo, passione e amore ai propri ruoli.”








Questo è un articolo pubblicato il 28-03-2023 alle 12:57 sul giornale del 29 marzo 2023 - 1344 letture

In questo articolo si parla di sport, camerino, angelo ubaldi, articolo

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/dZNl





qrcode


Cookie Policy