Camerino, tempo di bilanci. Mister Tiburzi è soddisfatto: "Non eravamo partiti per vincere, abbiamo tenuto un passo incredibile"

5' di lettura 31/05/2023 - La sconfitta di domenica scorsa nella finale play off di girone con l’Appignano non cancella minimamente quanto di buono ha fatto il Camerino nel corso della stagione, dove era partito con altri obiettivi rispetto a quelli sopraggiunti in corsa.

Malgrado tutto, se non ci fosse stata un’avversaria come l’Elpidiense Cascinare che ha conquistato 70 punti, il Camerino che ne ha totalizzati 61 avrebbe vinto il girone con 4 punti di vantaggio sulla terza Settempeda.

Ormai è calato definitivamente il sipario sul campionato del Camerino, per domani è stato convocato il consiglio direttivo ed è il momento di fare un bilancio tecnico con mister Tiburzi. Riavvolgiamo il nastro di questa stagione partendo dall’epilogo.

Cos’è successo mister contro l’Appignano, è stato affrontato con troppa tensione fin dalla vigilia?
“No, non credo alla tensione. la squadra ha approcciato bene alla partita, alla quale siamo arrivati bene e ci siamo preparati nella maniera migliore. E’ ovvio che dal punto di vista delle energie non potevamo essere al massimo dopo una stagione dura. Qualche ragazzo non siamo riusciti a recuperarlo in pieno. Non ci siamo arrivati al 100%, ma ci siamo preparati molto bene. La partita, secondo me, l’abbiamo affrontata in maniera intelligente e bene. Ci è mancato un po’ il guizzo in avanti per chiuderla, ma ci sta. Si giocava ad una temperatura molto alta, dopo un mese di stop e non si può essere sempre al 100% e siamo stati perfetti, tranne in quel secondo dove c’è stato un black-out che ci è costata la partita”.

Bisogna ricordare che questa squadra è costituita per il 97 % dalla stessa che ha rischiato grosso la scorsa stagione e che lei ha salvato e poi trasformato in un bel giocattolo in questa stagione. Per cui penso che può ritenersi soddisfatto dei risultati ottenuti o no?
“Di sicuro io non dimentico da dove siamo partiti – precisa Tiburzi – e credo che non se lo debba dimenticare nessuno. Mi ricordo che fra luglio e agosto scorsi ho chiamato 6 – 7 giocatori della passata stagione, abbiamo cenato insieme e siccome c’era anche il rischio che il Camerino potesse non iscriversi al campionato, abbiamo fatto un patto di rimanere tutti insieme per salvare il Camerino e fare una stagione migliore di quella passata. Quindi la forza di questa squadra è nata quella sera. Poi dopo 15 – 20 giorni incerti tra assemblee pubbliche è subentrata la nuova società, fortunatamente, che ci ha dato tranquillità e poi siamo partiti con uno slancio ancora migliore”.

Però la trasformazione di quest’anno da parte della stessa squadra, da cosa è dipeso?
“Siamo ripartiti su una base abbastanza solida come atteggiamento e mentalità. Su questa base ci abbiamo messo due, tre giocatori che mancavano. Abbiamo avuto sicuramente meno problemi a livello fisico della precedente stagione (anche perché averne di meno non era difficile..) quindi, l’entusiasmo per l’impatto della nuova società è stato molto importante, poi l’aggiunta dei risultati positivi in serie hanno dato alla stagione una svolta diversa”.

Quest’anno mister il Camerino ne ha avuti comunque troppi e tutti insieme nel momento cruciale della stagione?
“Sì, però bisogna sempre capire per quali obiettivi si parla. Perché se diciamo che dobbiamo valutare la situazione riguardo ad un campionato più che tranquillo, le cose sono andate bene. Se dobbiamo dire che dovevamo vincere il campionato rispetto ad una squadra come l’Elpidiense Cascinare costruita per stravincere, che vinceva tutte le domeniche e quindi costringeva anche noi a tenere quel passo, è chiaro che per fare quel tipo di risultato avremmo dovuto avere zero infortuni o quasi quasi zero come è capitato a loro. Noi invece per un mese abbiamo giocato senza difensori, che era il nostro reperto più ricco ed in 4 partite abbiamo raccolto 2 punti e questo è successo in un momento decisivo che ha indubbiamente avuto il suo peso. Bisogna sempre parametrare le valutazioni a quello che è l’obiettivo. Noi non eravamo partiti sicuramente per vincere il campionato”.

Lei ha saputo gestire, utilizzare e valorizzare tanti giovani della Juniores passata, questo è importante anche in chiave futura?
“Sono ampiamente soddisfatto di quello che mi ha dato tutta la rosa. Ripeto, ci sono state delle partite dove ci sono state 5, 6, 7 assenze e in quel periodo abbiamo giocato con squadre come Pollenza, Appignano, a Montecosaro e Caldarola, dove hanno giocato più minuti ragazzi che compongono la rosa. Poi, un conto è far giocare i ragazzi sapendo che puoi vincere, perdere o pareggiare senza problemi, altra cosa è schierarne 3 o 4 insieme sapendo che devi solo vincere perché la tua rivale è una squadra che vince sempre. Per cui, da un punto di vista della valutazione di questi ragazzi, bisogna tener presente che hanno giocato con una pressione non indifferente, perché noi siamo stati sempre con una media inglese di + 11, + 12, abbiamo tenuto un passo incredibile e non è facile per chi si approccia da poco tempo al calcio”.

Il presidente Falzetti l’ha già confermata se dovesse restare lui alla guida societaria. Lei resterà comunque?
“Io adesso ho bisogno solo di una settimana, dieci giorni per riposare, in quanto sono veramente stanchissimo. Poi con calma mi vedrò col presidente, per capire anche la situazione societaria, poi se ci saranno le condizioni reciproche non avrò nessun problema a sposare il progetto del Camerino. Vediamo come vanno i prossimi giorni. Adesso ho bisogno di staccare per un po’ di tempo con il calcio”.








Questo è un articolo pubblicato il 31-05-2023 alle 18:40 sul giornale del 01 giugno 2023 - 1134 letture

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