Nuovo carcere a Macerata invece che a Camerino? Il PD: "E’ chiara la politica del Ministero: assecondare la destra locale che lo vuole nel capoluogo"

Irene Manzi 4' di lettura 31/05/2023 - Nei giorni scorsi è arrivata la risposta del Ministero della Giustizia all’interrogazione dell’on Irene Manzi sulla nuova struttura penitenziaria di Camerino.

Le ragioni dell’interrogazione le chiarisce la stessa Manzi: «Nei mesi scorsi ho presentato un'interrogazione al Ministro della Giustizia per avere informazioni chiare sulla realizzazione del nuovo carcere di Camerino. La proposta del garante regionale dei detenuti Giulianelli, di costruire, senza alcuna interlocuzione con i territori coinvolti, un nuovo carcere a Macerata ha destato non poche perplessità: la città non ha da tempo una struttura carceraria e non ha individuato sedi dove poterla localizzare. Lo sviluppo e la crescita di Macerata non si legano alla costruzione di una struttura carceraria, mentre sarebbe grave sottrarre l’istituto a un territorio danneggiato dal sisma e in cerca di rinascita e, contestualmente, privarlo di una parte dei fondi per la ricostruzione. Camerino avrebbe pieno diritto a veder ripristinata la situazione precedente con la costruzione di un nuovo carcere e, in tal senso, è stata già da tempo individuata l’area interessata dalla costruzione».

La risposta all’interrogazione dal Ministero della Giustizia ripercorre le tappe dell’iter burocratico per la ricostruzione del carcere di Camerino e specifica che agli atti del DAP (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) non risultano proposte per una casa circondariale a Macerata. Dopo la chiusura temporanea del gennaio 2017 e l’inagibilità della struttura in centro storico, nel febbraio 2017 una delegazione del DAP con sindaco, direttore dell’istituto e provveditorato delle opere pubbliche fa un sopralluogo presso la struttura e in una nuova area di 18 ettari presente da tempo nel Piano regolatore e nel Piano carceri per un nuovo istituto penitenziario. L’esito tecnico è pressoché positivo sottolineando in quell’occasione che il nuovo istituto sarebbe dovuto essere di circa 100 posti. Data la conformazione dell’area e il suo posizionamento si è scelto di realizzare una struttura a custodia attenuata secondo il modello delle colonie agricole, aumentando la superficie a 40/50 ettari.

A giugno del 2017 il Capo del Dap, essendo pervenuti alcuni pareri obbligatori favorevoli, sulla fattibilità della nuova struttura avvia lo studio di pre-fattibilità. A questo punto si nota nella pratica un salto temporale fino ad ottobre 2021. Il giorno 14 c’è stata una interlocuzione con il Comune, il quale ha dichiarato di essere disposto a cedere a titolo gratuito un’area in località Morro. La stessa sopra descritta. A novembre 2021 dunque il Dap fa un altro sopralluogo con vari funzionari. A febbraio 2022 la pratica arriva al gabinetto del Ministero ma si evidenziano delle criticità: il Direttore generale dei detenuti avrebbe preferito optare per un carcere del 41-bis e intendeva convocare con il Ministero di infrastrutture e mobilità una riunione del Comitato paritetico per l’edilizia penitenziaria. In data 23 dello stesso mese anche il Capo del Dap prospettava una riunione del Comitato volendo inserire anche la questione della valutazione della casa circondariale.

Nel finale della risposta all’interrogazione tutto viene stravolto quando il Ministro specifica che Camerino ora rientra nel circondario di Macerata e che proprio Macerata “non dispone di una casa circondariale che, per contro, dovrebbe avere invece sede proprio nel capoluogo di circondario”. E’ chiara la scelta politica del Ministero: assecondare la destra locale che vuole l’istituto penitenziario nel capoluogo sottraendolo a Camerino, che invece ha lo spazio già individuato e cedibile gratuitamente oltre a necessità collegate al terremoto, mentre Macerata nulla di tutto ciò.

«Purtroppo, la risposta arrivata oggi dal governo non chiarisce la situazione in alcun modo: infatti - continua Irene Manzi - dopo aver riepilogato i passaggi e le interlocuzioni avvenute in questi anni per mantenere la struttura a Camerino, si sottolinea, in conclusione, che dovrebbe essere Macerata (nel cui ambito è stato assorbito Camerino) ad essere sede della nuova casa circondariale. Una risposta francamente incomprensibile, non in linea con quanto fatto in questi anni per garantire a Camerino la permanenza del carcere nel territorio nonostante la disponibilità del Comune di cedere a titolo gratuito allo Stato un'area decentrata dove edificare un istituto penitenziario pienamente operativo. Siamo basiti dalla superficialità e contraddittorietà della risposta del Ministero. A questo punto chiediamo di dire in modo chiaro se il governo ha intenzione di costruire il carcere a Macerata, con quali risorse e se abbia comunicato questa decisione al sindaco di Camerino».

Come circolo non ci resta che ringraziare ancora una volta l’onorevole Manzi che da subito si è proposta per far luce sulla questione del carcere per aiutare il territorio camerte e chiediamo, a questo punto, al sindaco di Camerino di chiarire la situazione, prendere atto del blocco politico del Ministero che invece appoggia Parcaroli e Giulianelli o affrontare la questione visto che già aveva chiesto al presidente della provincia e ai suoi di evitare “voli pindarici” sul carcere in attesa delle decisioni del Ministero. Forse l’isolamento politico è più ampio del previsto. Per giunta, stante l’ambiguità del Ministro Nordio in questa risposta, rimane urgente riportare il tribunale a Camerino.


   

da PD Camerino





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 31-05-2023 alle 20:05 sul giornale del 01 giugno 2023 - 868 letture

In questo articolo si parla di politica, camerino, comunicato stampa

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