Non si è ancora spento l'eco di Matelica 1473: si pensa già alla prossima edizione tra riflessioni e opportunità

4' di lettura 01/08/2023 - A circa un mese di distanza dalla II edizione di Matelica 1473, la ricostruzione storica promossa dalla Fondazione Il Vallato per ricordare l’arrivo della stampa a caratteri mobili nelle Marche, è giunto il momento di fare un consuntivo dell’iniziativa.

A parlare è la dott.ssa Anna Masturzo, responsabile Marketing della Fondazione matelicese.

Come è andata questa seconda edizione?
“In termini numerici certamente ci aspettavamo numeri nettamente superiori, ma è comprensibile che il primo caldo dopo tre mesi di pioggia, abbia spinto molta gente ad optare per il mare piuttosto che per una giornata nell’entroterra. In termini qualitativi e di rilevanza culturale invece ha ottenuto uno straordinario successo: ci sono stati commenti sui social a non finire dopo il convegno con relatori di rilevanza nazionale ed estera, che hanno sollevato questioni fino a questo momento poco studiate. Le risposte da parte del mondo accademico sono state le più disparate in proposito: di fronte alle considerazioni sulla “Terra della Carta” e sull’arrivo della carta in Italia del prof. Franco Mariani, ex docente dell’Università di Urbino, c’è stato chi si è trincerato dietro a pubblicazioni di 60 anni fa, mentre altri hanno contestato duramente l’indirizzo; altri ancora hanno invece riconosciuto l’oggettività delle tesi presentate dal fondatore del CISSCA, ammettendo che, oltre a Fabriano, le grandi cartiere locali interessavano Camerino (con Pioraco), Esanatoglia, San Severino Marche, Foligno… un contesto dunque “umbro-marchigiano” che allarga la visione. La cosa interessante è che, partendo dalle Marche, sono venute fuori discussioni su cartiere dimenticate in tutta Italia e quanto il contributo dell’evoluzione del libro stesso abbia beneficiato di apporti diversi in un melting pot sorprendentemente variegato. Non da meno sono stati gli interventi della dott.ssa Luchina Branciani, che ha narrato il viaggio della stampa a caratteri mobili attraverso monasteri benedettini e non solo, quindi la scoperta del mondo della stampa ebraica, che nelle Marche ha avuto un certo rilievo e che, come ben illustrato da Pietro Masturzo, appositamente giunto dal Belgio per l’occasione, vede un connubio stretto tra imprenditori come mecenati e stampatori come clienti, valorizzando quel modello di collaborazione che ha poi portato, nella zona di Matelica e Jesi, alla nascita di opere di ingegneria comune, i Vallati, presentazione che inoltre evidenzia il ruolo della prima donna attrice principale di una stamperia, Estellina, moglie di Avraham Conat”.

Dunque un mondo della stampa ancora da scoprire?
“Certamente. Come ha sottolineato il prof. Mariani, citando il prof. James Clough, sarebbe opportuno studiare meglio le due prime pubblicazioni di Matelica e Jesi: ci sono delle importanti affinità stilistiche nei caratteri. E poi il mondo della musica, che vede le prime stampe proprio a Fossombrone, un primato non da poco”.

Quanto invece alla ricostruzione in giro per le vie della città?
“Abbiamo riportato gente da fuori, soprattutto dalla costa, con un migliaio di presenze da Osimo, Civitanova Marche, Ostra, Jesi nel centro storico cittadino, dimostrando che una città può generare attrazione perfino con i cantieri del terremoto aperti. Tante le botteghe ricostruite quest’anno, con artigiani e rievocatori giunti da tutte le Marche e lo stampatore ancora una volta dal Veneto. Ovviamente puntiamo a qualcosa di più importante ancora, perché l’obiettivo è quello classico del “docere et delectare”, insegnare e divertire, generare momenti di riflessione nel pubblico affinché non ci si riduca ad una sorta di mascherata estiva, quanto ad un’occasione per capire da dove deriva il nostro tessuto imprenditoriale odierno e risollevare la testa, guardando con maggiore ottimismo al futuro per il nostro entroterra”.

Quali i maggiori risultati dell’edizione?
“Beh, in termini assoluti è difficile dirlo, anche perché l’edizione precedente non aveva il convegno storico a precederla. Consideriamo comunque che è stata l’opportunità persino per ospitare qui da noi il coordinatore del Centro Studi Pientini, Umberto Bindi, che in quei giorni è stato poi ospite a Fabriano e a Jesi, per valutare un progetto dedicato ad un itinerario turistico che riguardi le città attraversate da papa Pio II Piccolomini. Le Marche e la nostra zona ne beneficerebbero appieno se da questa proposta nascesse effettivamente qualcosa di concreto, considerate le tante località che il papa visitò nel suo viaggio verso Ancona”.

Quali saranno invece le novità per il 2024?
“Per ora sono tutte riservatissime, ma a breve ci saranno informazioni, che offriremo in un’apposita iniziativa rivolta al pubblico e alle associazioni cittadine del territorio. Approfitto dell’occasione per ringraziare le associazioni che hanno collaborato con noi, i volontari, gli artisti, i fornitori, e tutti coloro che si sono messi a disposizione nonostante la canicola per permetterci una migliore realizzazione dell’evento”.


   

da Organizzatori







Questo è un articolo pubblicato il 01-08-2023 alle 17:20 sul giornale del 02 agosto 2023 - 450 letture

In questo articolo si parla di cultura, matelica, Organizzatori, articolo

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