Da Baltimora a Camerino e negli ospedali italiani con Unicam e Loccioni: "La nostra formazione attrae studenti dagli Usa"

3' di lettura 14/09/2023 - In questi giorni sulla rivista specializzata della Scuola del Farmaco dell’Università del Maryland di Baltimora, USA, è uscito un articolo dove è stato evidenziato il rapporto di collaborazione, avviato dal 2018, con l’Università di Camerino per quanto riguarda la formazione e l’interscambio di esperienze fra gli studenti in Farmacia e Farmacia Ospedaliera.

Iniziativa avviata a suo tempo dall’allora direttore della Scuola di Specializzazione in farmacia Ospedaliera, prof. Carlo Polidori, e portata avanti oggi dall’attuale prof. Carlo Cifani. Al prof. Polidori, abbiamo chiesto come e nata e come procede questa collaborazione. “Questa iniziativa – dice il prof. Polidori - è nata dall’occasione di un convegno internazionale che l’azienda Loccioni di Jesi organizza ogni due anni con i farmacisti ospedalieri di tutto il mondo. Quando ero direttore della scuola di specializzazione portavo i ragazzi in visita alla Loccioni e lì ho conosciuto la professoressa Agnes Ann Feemster della facoltà di Farmacia dell’Università di Baltimora. Da questo incontro è iniziata la collaborazione per lo scambio di studenti. Fino ad ora sono venuti 10 studenti di farmacia americani e altri sei ne sono in arrivo, mentre purtroppo solo una nostra studentessa ha approfittato di questa collaborazione con l’Università del Maryland. Gli studenti americani sono entusiasti di venire in Italia! La nostra università è molto attenta e aperta all’internazionalizzazione e qui in Unicam ci sono sempre stati ricercatori e studenti americani”.

Che tipo di esperienze e formazione acquisiscono qui in Italia gli studenti americani e dove svolgono i tirocini?
“Questo è un aspetto molto interessante, in quanto noi abbiamo una rete formativa ospedaliera dove i nostri studenti della scuola di specializzazione fanno pratica ed interessa gli ospedali di Ascoli Piceno, Ancona, Pesaro e Macerata nelle Marche, oltre ad ospedali come il Policlinico Gemelli di Roma dove abbiamo come fantastico direttore Marcello Pani che li accoglie sempre con grande professionalità, l’IRST “Dino Amadori” di Meldola (Forlì), l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, Il Santa Maria della Misericordia di Perugia e tanti altri. Sono tutte mete molto ambite dai ragazzi americani. In queste sedi gli studenti americani fanno pratica nella preparazione dei farmaci oncologici, nelle visite ai reparti, al controllo delle cartelle cliniche, alle sperimentazioni farmacologiche etc.”

Ci sono tirocinanti Usa che passano anche attraverso Unicam?
“Certamente, abbiamo avuto studenti dell’Università di Baltimora, ma non solo, visto che la collaborazione è internazionale. Per quanto riguarda gli studenti in farmacia tra gli ultimi c’è stata la statunitense Rose Prizzi”.

Quanto sono importanti queste esperienze per gli studenti sia italiani che americani, anche dal punto di vista della ricerca e di come farla?
“Sono esperienze molto importanti per loro. In ambito ospedaliero americano ad esempio il dosaggio giornaliero di alcuni famaci è guidato dalla farmacocinetica (cioè, misurano a vari tempi, le concentrazioni ematica di certi farmaci), mentre qui in Italia questo non avviene! E qui si vedono le differenze. Inoltre ci sono differenze sia di procedure che di logistica. Magari alcune realtà americane hanno strumenti in più rispetto ai nostri ospedali e fare tale esperienze è molto utile ed importante”.

Per cui questa collaborazione, come la ricerca è in sempre in una fase di sviluppo e continuerà anche in futuro?
“Sicuramente. Possiamo dire che è una collaborazione a tre vie, con Unicam, Università di Baltimora e la Loccioni, perché questi ragazzi, quando vengono qui gli organizziamo sempre una visita alla Loccioni e loro possono vedere la tecnologia che abbiamo noi nelle Marche”.








Questo è un articolo pubblicato il 14-09-2023 alle 18:10 sul giornale del 15 settembre 2023 - 396 letture

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