Sciame sismico in Toscana, Farabollini: "Nessuna preoccupazione per le Marche"

"Nel ribadire che tutta la fascia appenninica è a rischio sismico, per quanto riguarda le Marche centro-meridionali e in generale l’area centro-meridionale dell’Appennino (comprese Umbria, Abruzzo e Lazio), nel 2016 è già stata raggiunta quella che possiamo considerare la magnitudo massima - continua Farabollini - Possiamo ritenere quindi che questo sistema di faglie non verrà nuovamente interessato da terremoti di simile entità, perché l’energia sismica è stata dissipata in tempi recenti e, prima che la struttura si ricarichi, saranno necessari diversi anni. Naturalmente non è possibile prevedere quanti, ma non riteniamo che lo sciame sismico di queste ore debba destare preoccupazione per i marchigiani".
“Proprio questi anni di “tregua” dovranno servire a farci trovare pronti per i prossimi eventi sismici di maggior entità. Dopo i tragici eventi di Amatrice e le scosse dell’ottobre 2016 (le più forti mai registrate in Italia dopo il 1980), molto è stato fatto: la microzonazione e lo studio approfondito della risposta sismica locale nella nostra regione consentiranno una ricostruzione consapevole e basata su dati precisi e puntuali. Molta strada deve invece essere fatta per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio, storico e architettonico delle Marche” conclude Farabollini.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-09-2023 alle 22:45 sul giornale del 19 settembre 2023 - 148 letture
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